Incontriamo Giordano Orchi – Coreografo e Ballerino di Siddhartha The Musical
Manca davvero poco al ritorno di Siddhartha – The Musical che sarà in scena dal 21 al 24 novembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Per voi, abbiamo intervistato il nuovo coreografo dello spettacolo, già nel cast come ballerino, che donerà una nuova atmosfera alla messa in scena.
Stiamo parlando di Giordano Orchi, ormai conosciutissimo ballerino in Italia con una importante carriera alle spalle.
Tra le esperienze significative troviamo quella nell’Aykun Ballet Theatre, compagnia dove si esibisce con “Romeo and Juliet” a New York e Albany, poi nella Carmen all’Opèra di Bilbao e nell’Aida allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro.
Nel musical è protagonista di FAME – Saranno Famosi nel ruolo di Tyrone, ballerino nel kolossal “La Divina Commedia” di Mons. Marco Frisina, in Jesus Christ Superstar nella versione di Massimo Romeo Piparo nel ruolo di Re Erode e in Quanti Amori, musical con i più grandi successi di Gigi D’Alessio.
Tantissime le esperienze, altrettanti i premi che ha ricevuto, come Miglior Talento e Miglior Artista del 2006 e come Miglior ballerino non protagonista in un musical.
Attualmente è ballerino e coreografo di Siddhartha – The Musical di Isabeau e Fabio Codega prodotto da Eventi di Valore e Gloria Grace Alanis.
D: Ciao Giordano! Sappiamo che la tua passione per la danza è nata nella prima infanzia, oramai sei un ballerino affermato in Italia, come vivi ogni nuova esperienza?
R: Sono già caratterialmente un ragazzo che grida di entusiasmo per le cose di tutti i giorni, come alla vista di un buon menù, alla sola idea di precipitarmi al cinema per vedere un nuovo film o passare le notti in bianco con gli amici. Quando si tratta di lavoro che coinvolge la mia passione più vicina, sono milioni di volte più di quello. Vivo il nuovo sempre con tanta emotività, apertura e perfezionismo. Devo uscire sempre dalla sala prove e dagli shows zuppo di sudore e felice di aver dato tutto me stesso.
D: Curerai le coregrafie nella nuova edizione di Siddhartha, puoi anticiparci qualcosa sulla nuova impronta che darai allo spettacolo?
R: Sono decisamente fortunato con Siddharta The Musical. Mi sta dando la possibilità di spaziare molto a livello creativo e coreografico, perché offre varie musicalità. Troviamo opera, pop, rock e sonorità orientali. Tutto ciò mi ha convinto a sperimentare e portare in scena diversi generi, come la bollywood, jazz – funk e contemporaneo, tenendomi coerente alla storia. Ho dato ad ogni singola coreografia un suo motivo e una sua anima. Sarà come guardare un “grosso puzzle di fotografie” .
D: Per uno spettacolo cosí spirituale come Siddhartha, ti sei ispirato a qualcosa in particolare?
R: Il Viaggio di Siddharta è di suo una porta verso se stessi ed il resto dell’ universo. La mia fase creativa “ nero su bianco “ è durata un paio di mesi e mi sono lasciato ispirare non solo dalla mia vita, ma da ciò che accade nel mondo e dal nostro modo di condividerlo, spesso in maniera talmente immediata da essere filtrato e non “ sentirlo “. Dalle relazioni interpersonali alle più disparate reazioni agli eventi. Ma la metà delle idee sono nate ascoltando Siddharta stesso. Per materializzare le coreografie prima nella testa, poi nel fisico, ho ascoltato tutte le musiche innumerevoli volte, con cuffie di svariati modelli e in posti diversi, a volte bizzarri, proprio per captare e muovermi in ogni strumento utilizzato e lirica, così da arricchire ogni volta il disegno coreografico. Lo sto ancora facendo a soli pochi giorni dall’ inizio delle prove!
D: Ormai sono tantissime le scuole di danza presenti in Italia, come può un giovane ballerino riconoscere una giusta preparazione?
R: E’ incoraggiante che stiano nascendo molte nuove scuole per la preparazione dei ragazzi, ma parlando di completezza artistica, in Italia spesso non ci sono strutture forti abbastanza. Quando si è bambini si può avere fortuna o meno, ma una volta cresciuti le scelte sono importanti e decisive. Viaggiare e tenere gli occhi aperti è la formazione migliore.
D: Un consiglio da mandare a tutti i giovani che decidono di intraprendere questa strada.
R. Bisogna credere, essere determinati, dimostrare e non rinunciare mai alla propria individualità. Studiare tutto il più possibile ed essere plasmabili. Non per ultimi, coltivare altri interessi, essere altruisti e divertirsi.
Ringraziamo Giordano per la disponibilità augurandogli il meglio per questa nuova avventura!
Paolo Marco Rimmaudo
1 novembre 2013