Storie: il disperato bisogno di fantasticherie
Non sei veramente fregato finchè hai da parte una buona storia da raccontare e qualcuno cui raccontarla, dice Baricco in Novecento. E Stefano Massini di Storie da raccontare ne ha diverse. Con una, Lehman Trilogy, ha anche vinto il Tony Award il premio più prestigioso per un’opera teatrale.
Dal 23 al 28 maggio 2023 è tornato al Piccolo Teatro di Milano proprio con Storie, un intreccio di storie, scritte, raccontate, capite diversamente, tanto da diventare storie diverse. La bella produzione del Piccolo è un arabesco infinito, che continua a comporsi davanti allo sguardo incuriosito del pubblico.
Ogni storia, ogni personaggio, diventa una sorta di bacchetta per una fantasiosa staffetta.
Perchè ogni uomo ci dice Massini, è un archivio, una biblioteca di storie e anche se perde la memoria, la fantasia lo aiuta a rimodellare, inventarne altre. Succede così che San Giuseppe da Copertino, che ha aiutato gli appestati, diventi patrono degli astronauti, o San Ludovico re che ha guidato due crociate, lo sia dei parrucchieri.
Perché non esiste una storia vera, coerente. Ma, come in una macedonia i sapori dei singoli frutti cambiano, così in una storia gli elementi si mischiano tradendo le aspettative; e i dettagli anche insignificanti, finiscono col diventare la fonte di ispirazione.
Massini è da solo sul palco, accompagnato dalla musica dal vivo di Paolo Jannacci al pianoforte e di Daniele Moretto a tromba e flicorno. Pochi gli oggetti di scena. Tra questi una vecchia valigia che contiene tante storie che una dopo l’altra ci racconta. Sono quelle di re, santi, di Korzakoff con la sua sindrome, di Casanova bambino, di Freud del gatto e del cane dipinti di vernice verde, di Henry Green, Re Lear, del misterioso B. Traven, dei pellerossa.
Molto spassosa è quella dell’incubo ricorrente: una storia di luoghi comuni, frasi fatte, pregiudizi per attivare domande e riflessioni.
Esse nascondono sempre doppie storie e contengono i meccanismi segreti di chi le racconta o di chi le ascolta, simili a quelli di un cinema interiore.
C’è, in tutte, una sorta di distorsione ottica. La verità poi, sembra non essere apprezzata nelle storie che da sempre, ci ricorda Massini, sono create da falsificatori.
É vero che per falsa testimonianza si va in prigione, ma abbiamo un disperato bisogno di balle! Come non pensare al Decameron, alla Divina Commedia, a Pinocchio! La letteratura infatti non imita la realtà, ma la supera. Il fascino di un mistero, faceva dire Carrére al suo personaggio in Variazioni enigmatiche, è il segreto che contiene, non la verità che nasconde.
Piccolo Teatro Studio Melato (via Rivoli, 6 – M2 Lanza), dal 23 al 28 maggio 2023
Storie
di e con Stefano Massini, pianoforte Paolo Jannacci
tromba e flicorno Daniele Moretto
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, in collaborazione con Bubba Music