Meneghinissima: Meneghino torna con baracca e burattini

Alla Casa della Memoria di Milano, arriva Meneghino, con Meneghinissima, la prima mostra dedicata a questo personaggio, simbolo di Milano al punto che meneghino è sinonimo di milanese .
La mostra curata da Gigliola Foschi, va da giovedì 17 novembre a domenica 4 dicembre 2022 e intende raccontare il legame indissolubile tra la città e Meneghino, rivalutandolo e ricostruendo la sua storia.
Offre inoltre due spettacoli gratuiti nel Teatro dei Burattini: domenica 27 novembre alle ore 16:00 va in scena Ridi Meneghino mentre domenica 4 dicembre alle ore 10:30 lo spettacolo Evviva il Panettone.
Meneghino nasce nel 1695 come maschera teatrale dalla penna del drammaturgo milanese Carlo Maria Maggi (1630/1699). Il suo nome deriva da Domenico, Domenico Pecenna, servitore della domenica. Intorno al 1700 infatti, le famiglie che non potevano permettersi servitù, si concedevano il vezzo, la domenica, di prenderla.

Meneghino è un uomo libero
Domenico, cioè Meneghino, non è quindi un servo come Arlecchino, non ha sempre fame come Pulcinella. É un popolano libero, sposato, con figli ed ha la sua casa.
É un grande lavoratore, molto prudente e amante della buona cucina. La domenica, per guadagnare qualcosa in più, va dai signori, per i quali nutre sempre rispetto pur deridendoli. Non porta nessuna maschera.
A metà del ‘700 è prima il poeta Balestrieri, poi il Parini a riparlare di Meneghino. Ma è Carlo Porta che lo riporta in auge dandogli eloquio arguto e derisone senza pietà nei confronti dei nobili. Durante le Cinque Giornate di Milano, sarà un burattino critico e satirico nei confronti degli austriaci.
Meneghino infatti attraversa la Milano dell’800 al centro di rivolgimenti sociopolitici cambiando la sua identità insieme a quella della città. Da metà ‘800 diventa infatti un burattino ed entra così nel ‘900.
Manipolato durante il fascismo, torna dopo la Resistenza e la Liberazione portando parole di conforto, sostegno e solidarietà ai cittadini milanesi provati dalla guerra e dalle distruzioni della città.
Meneghinissima, la ricerca di Valerio Saccà
Si deve al giovane burattinaio Valerio Saccà e alla compagnia da lui fondata, la Compagnia Aldrighi, se Meneghino è tornato dopo anni di dimenticanza. Saccà da anni infatti è interessato al recupero di questa figura caratterizzata da una grande schiettezza, antidoto oggi, al politically correct.
Ha ricercato materiale nei quattro ambiti “abitati” da Meneghino: teatro, satira, pubblicità e Carnevale. Quello milanese era infatti aperto da Meneghino e dalla moglie.
Ha lavorato sul carattere, sulla lingua, trovando un compromesso tra dialetto e italiano sempre in bilico tra evoluzione e tradizione. Ed ha scolpito i burattini nel profumato legno di corniolo. Quasi tutti gli abiti dei burattini di Valerio sono stati realizzati dalla sarta Nicoletta Schiavon che è stata anche moglie di Valerio, condividendo con lui il lavoro artistico “in baracca”. Alcuni degli ultimi abiti del Meneghino sono stati invece confezionati da Stefania Coretti, diplomata in Scenografia e Costume presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e attualmente assistente costumista del Teatro alla Scala di Milano,
Ad oggi il Fondo Aldrighi, un archivio dedicato al Meneghino, custodisce oltre 400 documenti storici.
Meneghinissima, materiale esposto
In mostra i documenti storici del prezioso Fondo Aldrighi e i costumi storici del Carnevale Ambrosiano di Famiglia Meneghina. Di particolare interesse le fotografie di Alvise Crovato che ha seguito Valerio Saccà in molte fasi della sua ricerca di burattinaio e ha cristallizzato le reazioni del pubblico ai suoi spettacoli. Sono esposti, oltre ai burattini di Saccà, anche un gruppo di burattini storici del Meneghino dal 1890 a oggi, prestati dalle principali collezioni italiane tra cui la Fondazione Benedetto Ravasio di Bergamo e l’Associazione Peppino Sarina di Tortona. Tra questi in particolare un pezzo dal Fondo Cortesi: il Meneghino di Giorgio Minutoli, burattinaio milanese che negli anni ‘50 del Novecento si esibiva al circolo dei Piccoli Motta in Galleria Vittorio Emanuele.
Non poteva mancare la “baracca”, il teatrino dove si svolgeranno i due spettacoli gratuiti.
Sono inoltre previsti laboratori gratuiti per bambini e famiglie e visite guidate.
Mercoledì 23 e mercoledì 30 novembre alle ore 16:00 e 17:00 sono in programma percorsi guidati alla mostra, una vera e propria immersone nel mondo di Meneghino per scoprire come è nato il personaggio, il perché del suo bizzarro cognome “Pecenna” e tutti i segreti del teatro dei burattini.
LABORATORI CartaMI a cura di Natale Panaro e Laura Celli: sabato 26 novembre “Il mio Meneghino”; sabato 3 dicembre “Il mio Panettone”. I laboratori si svolgono alle ore 16:00 su prenotazione.

Foto di Alvise Crovato
Meneghinissima
Mostra a cura di Gigliola Foschi
Un progetto di Valerio Saccà e Alvise Crovato
17 novembre – 4 dicembre
Casa della Memoria
Via Federico Confalonieri 14, Milano.
Martedì – domenica, H. 10.00- 17.30. Ingresso libero