Cleopatràs di Testori in Triennale, tra suono e sensi

Triennale Milano Teatro ha ospitato dal 15 al 17 ottobre 2021 la Cleopatràs di Testori, per la regia di Walter Malosti. In scena a fare la regina statuaria, la menagèr, la star al tramonto che sconfina nella vecchia “ciavassa”, una versatile e articolata Anna Della Rosa accompagnata da Marcos Vinicius Piacentini.
Lo spettacolo è in primo luogo un tessuto sonoro, un impasto linguistico di parole real-fantasiose, sovente di derivazione dialettale (brianzola), un gramelot materico che rimbalza sui nostri sensi e li accende.
La seducente regina morente, Cleopatràs, ricorda momenti della sua vita, mentre sorvola con affetto e melanconia, la gran topografia del suo regno. Che non è l’Egitto, ma quell’angolo di Brianza tra Como e Lecco, ricco di “verzicar di bellissimi boschi”.
E il suo canto, oltre che di ricordi, si riempe d’amore per la vita e per quella moltitudine di ciavati, ciavanti e ciavatari. Una massa informe di banchieri, generali, imprenditori ma anche soldati, soldatini e becchini, perfino qualche lesbica, attirati dal suo fascino, dalla sua bellezza e sensualità.
Lucente e puro, distante dagli altri, resta quello per il suo Antonio, ancora dentro di lei anche se lui giace in una tomba nera.
Cleopatràs di Testori in Triennale, tra suono e sensi
Cleopatràs ormai si sente una regina squartata, ridotta a ciavassa per i camionisti. Tutto il suo racconto è potente. Il linguaggio è spesso carico di doppi sensi. Passa per il corpo e per i suoi sensi, che vedono, sentono, toccano, gustano, assaporano tra pezzi di Turandot e Butterfly, grandi e divini membramenti, tiramenti dell’uccello, tocchi su campane con batacchi, delizie prelibate di bastoncini di marzapane.
E dopo le invettive, i ricordi, la malinconia, l’amore per il suo Tognas, mentre i sentimenti si accavallano con prepotenza, Cleopatras ha un sussulto di fierezza: sceglie la morte piuttosto che l’umiliazione di vedersi costretta in catene a sfilare dietro il vincitore Ottaviano. É moritura, ci dice, pronta a farsi nullità. Perchè in fondo tutto ha da crepar e tornare polvere e fango.
Anna Della Rosa, con una regale parrucca che ricorda il copricapo della regina Nefertiti, regala una recitazione vibrante, generosa, rabbiosa, regale, ironica mentre la sua voce continua a cambiare in un mix tra parole e gesti dove non si capisce cosa proceda per primo.
15–17 ottobre
venerdì-sabato ore 19.30
domenica ore 16.00
Triennale Milano Teatro
Viale Alemagna 6
Milano
Valter Malosti / Anna Della Rosa, Italia
Cleopatràs
di: Giovanni Testori / uno spettacolo di: Valter Malosti / con: Anna Della Rosa / e con: Marcos Vinicius Piacentini / progetto sonoro: Gup Alcaro / scene e luci: Nicolas Bovey / costumi: Gianluca Sbicca / cura del movimento: Marco Angelilli / produzione: TPE – Teatro Piemonte Europa, Festival delle Colline Torinesi
spettacolo con sovratitoli
durata 70 minuti