Cleopatràs di Testori in Triennale, tra suono e sensi

Cleopatràs di Testori in Triennale, tra suono e sensi

La Cleopatràs di Testori, per la regia di Walter Malosti è in primo luogo un tessuto sonoro, un impasto linguistico di parole real-fantasiose, sovente di derivazione dialettale (brianzola), un gramelot materico che rimbalza sui nostri sensi e li accende. Anna Della Rosa, con una regale parrucca che ricorda il copricapo della regina Nefertiti, offre una recitazione vibrante, generosa, rabbiosa, regale, ironica mentre la sua voce continua a cambiare in un mix tra parole e gesti dove non si capisce cosa proceda per primo. Il linguaggio è spesso carico di doppi sensi. Passa per il corpo e per i suoi sensi, che vedono, sentono, toccano, gustano, assaporano tra pezzi di Turandot e Butterfly, grandi e divini membramenti, tiramenti dell'uccello, tocchi su campane con batacchi, delizie prelibate di bastoncini di marzapane.
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Teatro - 28 Ottobre 2021

di Raffaella Roversi

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