Raccapriccio : il coraggio di ogni giorno
Sino al 10 Ottobre 2021, al Teatro della Contraddizione di Milano, la Compagnia Astorritintinelli Teatro ha portato il suo ultimo lavoro, Raccapriccio.
Raccapriccio è secondo il vocabolario Treccani, quel sentimento di orrore e ripugnanza tale da far rabbrividire alla vista, all’apprendimento o anche al ricordo, di fatti che turbano profondamente.
E Raccapriccio prova l’attore su una scena che sa di putrefazione, costretto come ogni sera a narrare insieme ad una attrice, la storia di due esseri pennuti. Essi, recita il copione, dopo un lungo volo sono caduti sulla terra e sono morti, lasciando però in dono, il frutto del loro sogno di amore: un grande uovo bianco. Gli uomini, lo hanno salutato con gioia e portato al tempio per venerarlo in attesa che si schiudesse e portasse allora gioia e liberazione dalle tenebre.
L’attore questa sera davanti a noi, non vuole recitare la finzione. Sa infatti che i pennuti dall’azzurro sono caduti sulla terra, Stige fangoso e plumbeo dove non penetra lo sguardo del cielo e che gli uomini li hanno barbaramente uccisi e si sono fatti scherno dell’uovo, giocandoci a palla. Si è stancato della finzione della recita. Vorrebbe sognare aiutandosi con l’oppio per uscire dal corpo e non vedere le forbici della vita che tagliano le ali. Litiga con l’attrice che invece vuole portarla a termine, con dovere, lucidità, compostezza per mantenere in vita la speranza del nascituro pennuto.
L’arte, dice lei tra le note di Mahler e Mendelsshon, ci può tenere lontano dal tumulto della vita.
Duellano su una scena che ricorda un mondo sopravvissuto ad una catastrofe, emblema chiaro di un destino irrimediabile che, come scriveva Baudelaire, fa pensare come il diavolo faccia sempre bene tutto quello che fa! Sono su due posizioni contrastanti.
Raccapriccio : il coraggio di ogni giorno per difendere la propria individualità
E molti di noi rabbrividiscono perchè conoscono la lotta quotidiana della coscienza di chi si sente in esilio dal mondo, di chi sa che la recita è finzione, cosi come è finzione la simbologia del divino pennuto nascituro con tutte le sue illusioni. Sanno anche che la moralità, l’obbedienza ai principi di sobrietà, il compiere i propri doveri con ostinazione, non sono qualità spirituali di carattere superiore infusi da un ente divino, ma condizionamenti inculcati alla gente, per renderla rassegnata e debole con parole che hanno perso la loro seduzione.
Eppure cercano quotidianamente, come l’attrice in scena, il coraggio di vivere di ogni giorno per farne qualcosa di bello, pur sperando che venga l’ora di andare in malora per più non sperare.
Astorri e Tintinelli ci regalano uno spettacolo potente, simbolico, nel loro stile tra il fiabesco e il day after. Se non li conoscete, andate a conoscerli. Sentirete la loro lotta per la vita, per difendere la loro individualità, che prima di essere artistica è umana. Toccherete il loro sforzo, la loro coerenza e la loro misura, oltre la quale non è consentito spingersi.
Astorritintinelli Teatro
presenta
Raccapriccio. Un anno dopo
di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli
In coproduzione con Associazione Gli scarti e Teatro della Contraddizione