“Arsenico e vecchi merletti”, o della pericolosa compassione

La recensione di Arsenico e vecchi merletti
La deliziosa messinscena di Arsenico e vecchi merletti, in scena al Quirino, è tratta da una commedia di Joseph Kesselring del 1939, ma soprattutto dall’omonimo film uscito nel 1944, di Frank Capra (di lui si ricordano anche il ben noto La vita è meravigliosa, con uno struggente James Stewart, e lo scanzonatissimo Angeli con la pistola, con un cast stellare: Glenn Ford, Peter Falk e un’incredibile Bett Davis).
Il tenero ritratto familiare delle “ziette” Abby e Martha, due deliziose zitelle di Brooklyn, caritatevoli e misericordiose (fin troppo …) filantrope, affezionate al brillante ed estroso nipote Mortimer, si rivela sin da subito e paradossalmente il quadro di un ingenuo ma abilissimo disegno criminale: le zie, affette da un’incontrollabile impulso pietoso per gli uomini anziani e soli, di preferenza vedovi, collezionano – con un certo orgoglio ‘professionale’ – una serie di omicidi domestici, liberando dalle ristrettezze e dalle miserie di una vita solitaria e sconsolata i malcapitati pensionanti.
Abby e Martha, serenamente impegnate in quest’opera di beneficienza, si avvalgono dell’opportunità offerta dai deliri dell’altro nipote e convivente , Teddy, affetto da megalomania e convinto di volta in volta d’essere il Generale Lee (della Guerra di Secessione) o il Presidente Roosvelt (Theodore), impegnati l’uno nelle sepolture dei caduti in guerra, l’altro nei lavori per il canale di panama. E sono proprio gli scavi volenterosi di Teddy nella cantina della vecchia casa (splendida la scenografia realizzata!) a dare ricetto agli ospiti … definitivi delle simpatiche ziette, dipartiti anche loro serenamente grazie al gustoso rosolio offerto dalle due, impreziosito da un ingrediente segreto (leggasi: arsenico e cianuro).

A guastare la carriera del duo criminale arrivano prima la scoperta accidentale di Mortimer del terribile segreto, poi il ritorno inaspettato e disperato dell’altro nipote, Jonathan, un’autentica pecora nera della famiglia, con un passato criminale (questa volta davvero negativo) di tutto rispetto, tanto da rivaleggiare (il che puntualmente accadrà …) con le ottime performance delle ziette. Il tutto arricchito da complicazioni a volontà: dall’incipiente matrimonio di Mortimer con la bella (e volitiva) Giulia, alle visite estemporanee dei due poliziotti di quartiere.
Costruito tutto in chiave grottesca sul paradosso della “uccisione a fin di bene” (per contrasto con i delitti feroci e malvagi di Jonathan), sostenuto da una verve comica incredibile, che sfrutta senza perdere un solo colpo i contrasti, gli equivoci e le continue allusioni, lo spettacolo ha fin da subito una forza travolgente che ci coinvolge, un colpo di scena dopo l’altro, grazie alle magnifiche interpretazioni del cast: memorabili Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, veramente perfette (soprattutto la Lazzarini, assolutamente credibile e godibile nei gesti, nei toni, nelle sfumature…), bravissimo Paolo Romano (Mortimer), deliziosi gli assoli comici di Daniele Biagini, poliziotto di ronda ma soprattutto aspirante drammaturgo.
A voler proprio trovare un difetto a questa commedia, c’è forse solo quello di una fedeltà quasi filologica alla versione cinematografica, specie per il personaggio di Mortimer, che ricalca millimetricamente i gesti, le smorfie, i versi dell’interpretazione quasi clownesca di Cary Grant, laddove forse un minimo di maggior misura non avrebbe stonato.
Con un ritmo incalzante ma molto, molto fluido e degno di una commedia di Feydeau, un gusto e una misura nei dialoghi e nei movimenti di scena che strappano più e più volte l’applauso a scena aperta, la messa in scena di “Arsenico” di Geppy Gleijeses restituisce con rispetto ed energia tutta la verve del testo, meritandosi il nostro, sincero, plauso e applauso.
Alcune informazioni su Arsenico e vecchi merletti
TITOLO: Arsenico e vecchi merletti
DRAMMATURGIA:Joseph Kesselring
REGIA: Geppy Gleijeses
CON: Annamaria Guarnieri, Giulia Lazzarini, Paolo Rimano, Mimmo Mignemi, Daniele Biagini
DOVE: Teatro Quirino
QUANDO: dal 7 gennaio al 19 gennaio
ALTRE INFO E BIGLIETTI: Sito ufficiale del Teatro Quirino