‘Bonjour mon ami. Au revoir mon amour’, un romanzo in movimento.

Esistono spettacoli sussurrati tra le dignitose ombre del teatro off e del teatro indipendente in genere; pièce inedite, autori e giovani registi infiammati dal sacro fuoco dell’arte che mai dovrebbe estinguersi. Andrea Palmieri è indubbiamente fra questi. Il giovane autore e attore foggiano imprime sul palco l’essenza di un’anima sensibile, lo fa con un testo autorevole, genuinamente sentito, poetico e brillante. La storia, presentata al pubblico del San Genesio di Roma dal 15 al 17 novembre, è una romantica tela, animata da una folta compagnia di interpreti, nove per la precisione, tutti con qualcosa da comunicare. Così avviene che amore, infamia, disperazione, speranza, riscatto, siano ingredienti essenziali che si mescolano tra loro, risucchiando la tensione del pubblico, guidandolo attraverso un’epoca di cambiamento, di ridimensionamento etico e morale, come la Francia degli anni 50.
In quest’epoca si disloca la trama dello spettacolo. Michelle (Daniela Anzellini) è la proprietaria del Theatre des Varietés di Parigi, un teatro che qui incarna appieno lo spirito della donna: declinante e corrotto dalle maledizioni del tempo che passa. Michelle lotta con se stessa per non soccombere all’afflizione per la scomparsa della donna amata otto anni prima. A questo si aggiungono i debiti, le paure di perdere ciò per cui si è tanto battuta. La Francia sta mutando, nuovi scenari artistici sono all’orizzonte; gli orrori della guerra hanno lasciato cicatrici indelebili, ma al contempo tanta voglia di riscatto. Albert (Andrea Palmieri) è l’amico dal quale Michelle non può prescindere, fidato, buono, ma al contempo pragmatico e sincero, custode silente di un grande dolore personale. Albert incarna le figure di guida forte per la protagonista e leader per l’ensemble di giovani ballerine del teatro. Quando un giorno la giovane Marie (Jessica Di Bernardi) entrerà a far parte del compagnia come prima ballerina, per Michelle si riaccenderà la fiamma della speranza, anche grazie a John (Raffaele Taddei), artista londinese follemente innamorato di Marie e disposto a tutto pur di assicurarsi che lei e Michelle volino ad ali spiegate verso un roseo futuro sulla scena teatrale europea. Michelle dovrà misurarsi con le sue debolezze, ma soprattutto con l’ombra più oscura della sua esistenza, Philippe (Salvatore Cuomo). L’uomo accudisce un insano sentimento di narcisismo, che lo porta ad autoconvincersi che Michelle possa essere innamorata di lui. Incapace di assimilare i continui rifiuti da parte della donna, flagellandosi per i dolori di un amore disprezzato, l’uomo tramerà per far sprofondare la protagonista nel baratro del fallimento.
Lo spettacolo è concepito a tutti gli effetti come una commedia musicale, nella quale i personaggi traducono le proprie emozioni con il canto e la danza, oltre che con la recitazione. Il supporto di Michela Varvaro e Miriam Bonaccorso, rispettivamente vocal coach e coreografa, portano questo spettacolo ad un livello di interesse superiore. I personaggi padroneggiano la scena con carattere, vibrando con i corpi e con lo sguardo. Le giovani ballerine (Francesca Piersante, Sara Farinato, Letizia Giannoccaro e Marilisa Protomastro) danno luce a un gruppetto caratterialmente assortito di artiste, apparentemente superficiali, ma che nel proseguo della storia lascerà emergere la sua reale natura: quella di donne fragili, la cui esistenza è stata martoriata dal dramma della guerra e dall’onta della prostituzione. Da qui la necessità di difendersi dalla brutalità del mondo, quindi di rafforzarsi e la voglia di emergere con le armi dell’arte e della sensualità. Sara Farinato e Francesca Piersante spiccano sul gruppo grazie a un equilibrio perfetto tra le tre arti contemplate nello spettacolo, con particolare attenzione alla Farinato, la quale mostra un meritorio potenziale, illuminandosi tra tutte grazie ad una crescita esponenziale del proprio personaggio, da subdola arrivista a donna ravveduta e matura.
La scrupolosa selezione musicale è fondamentale per far battere il cuore di questa messinscena; di ciò va senza dubbio dato atto al regista nonché attore Andrea Palmieri, il quale dimostra di possedere una sensibilità indispensabile, senza la quale un simile testo non sarebbe mai potuto essere inscenato, né tantomeno essere concepito. Il suo Albert è forte ma puro, percettibilmente la nemesi dell’attore stesso. Perfettamente sopra le righe, pronto a riconciliarsi col resto dei personaggi grazie ad un monologo in voice over di insolita bellezza, seguito da un’esemplare interpretazione di Vincent di Don McLean.
La struttura dello spettacolo fa forza sulla drammaticità e la complessità dei suoi protagonisti, trovando un’ideale stabilità per mezzo dell’ensemble e dei performers; malinconia e tormento si aggrappano con vigore a una solare quanto ingenua purezza. La chimica di gruppo favorisce la riuscita del lavoro corale, mentre qua e là astri solitari brillano di luce propria, spezzando il ritmo forsennato dell’ensemble e sorprendendo gli spettatori che non si risparmiano in applausi a scena aperta, come avviene per il personaggio di Philippe, con Salvatore Cuomo che riesce nel lavoro di annullarsi nella viltà e nel dolore contemplati dal suo ruolo.
Il gruppo lavora alla perfezione e le leggere imprecisioni dettate dall’inesperienza di pochi elementi passano in secondo piano grazie alla totale simbiosi all’interno della quale respira lo spettacolo. Andrea Palmieri porta a casa con talento e dignità il risultato della sua prima regia. Bonjour mon ami. Au revoir mon amour è il prototipo perfetto di un sincretismo artistico nel quale si uniscono e avvicendano danza, elementi di burlesque, recitazione e canto. Uno spettacolo adatto a un pubblico eterogeneo, giovane e meno giovane, preparato o acerbo al mondo del teatro. È indubbiamente uno spettacolo che valica i confini del mondo artistico e che comunica con le parole della vita: delicatezza e vigore, con drammaticità e sentimentalismo. Una schiera di personaggi fatti e finiti che poeticamente si raccontano, trasformando un pensiero magistralmente concepito sulla carta in un romanzo in movimento.
BONJOUR MON AMI. AU REVOIR MON AMOUR
Prodotto da: Andrea Palmieri
Scritto e diretto da: Andrea Palmieri.
Con: Andrea Palmieri, Daniela Anzelini, Jessica Di Bernardi, Raffaele Taddei, Salvatore Cuomo, Sara Farinato, Francesca Piersante, Marilisa Protomastro, Letizia Giannoccaro.
Coreografie: Miriam Bonaccorso
Vocal Coach: Michela Varvaro
foto di scena: Claudio Granato
Scenografie: Rental Film Industry