Gp di Ungheria: Hamilton si prende la testa del campionato

Alla fine il momento è arrivato. Il ritorno in testa alla classifica piloti di Lewis Hamilton è tornato dopo oltre sei mesi di assenza. Se si considerano anche i mesi di pausa tra una stagione e l’altra sarebbero più o meno otto i mesi che separano l’inglese dall’ultima volta che si era trovato a guidare la classifica, ovvero l’ultima gara dello scorso anno. Lewis oggi è sembrato decisamente più in palla rispetto al suo compagno, il quale è partito dalla pole (la cui assegnazione è stata oggetto di critiche e controversie tutt’ora dibattute poiché conquistata in regime di bandiere gialle) ma senza riuscire a capitalizzare il vantaggio e facendosi superare alla prima curva. Da lì in poi è stata una cavalcata facile per Hamilton, sia perché il tortuoso tracciato magiaro presenta, come è noto, pochissimi punti di sorpasso, sia perché Nico oggi sembrava di non essere in possesso della velocità necessaria per andare a riprendere il compagno. Rosberg si è avvicinato a Hamilton fino a un secondo di distacco più di una volta, ma spesso si era trattato di errori commessi dall’inglese e quindi non di un miglioramento di prestazioni del tedesco.
Hamilton ha quindi conquistato la sua quinta vittoria stagionale e oggi la stagione 2016 arriva al suo giro di boa. Mancano esattamente dieci gare alla fine del campionato e sia Hamilton che Rosberg hanno cinque vittorie a testa, partono quindi da una situazione più o meno equa dal punto di vista dei rapporti di forza e Lewis ha il vantaggio dei sei punti in più: 192 contro 186. Terzo posto per la Red Bull di Ricciardo, protagonista di un’ottima qualifica e braccata negli ultimi giri dalla Ferrari di Sebastian Vettel.
Situazione fotocopia per le due seguenti posizioni: quinto posto per la Red Bull di Verstappen, braccato negli ultimi giri da un Kimi Raikkonen indiavolato, in rimonta dalla quattordicesima posizione di partenza e con tanto di contatto tra le due vetture che ha danneggiato la Ferrari. Le Rosse erano oggi sensibilmente più veloci delle Red Bull ma non sono riuscite a metterle entrambe dietro, vuoi per l’errore al muretto che ha costretto Raikkonen a partire nella parte bassa della griglia, vuoi per la strategia forse poco aggressiva impostata con Vettel che non gli ha permesso di acciuffare l’australiano. La strategia ha invece funzionato con il finlandese, facendogli recuperare ben otto posizioni. La Ferrari sembra sempre più braccata dalla Red Bull, che ora si trova a un solo punto di distacco in classifica costruttori, con Ricciardo davanti ai due ferraristi e con Raikkonen che al momento ha più punti di Vettel. Settimo posto e grande gara per Fernando Alonso, il quale, con la sua Mclaren-Honda è riuscito a mantenere la posizione di partenza portando punti che alla sua squadra servono disperatamente come il pane. Prossimo appuntamento già domenica prossima a Hockenheim per il Gran Premio di Germania.
Ordine d’arrivo:
- Hamilton (Mercedes)
- Rosberg (Mercedes)
- Ricciardo (Red Bull)
- Vettel (Ferrari)
- Verstappen (Red Bull)
- Raikkonen (Ferrari)
- Alonso (Mclaren)
- Sainz (Toro Rosso)
- Bottas (Williams)
- Hulkenberg (Force India)
- Perez (Force India)
- Palmer (Renault)
- Gutierrez (Haas)
- Grosjean (Haas)
- Magnussen (Renault)
- Kvyat (Toro rosso)
- Nasr (Sauber)
- Massa (Williams)
- Wehrlein (Manor)
- Ericsson (Sauber)
- Haryanto (Manor)
- Button (Mclaren) ritirato, perdita d’olio