Petrodollari alla conquista d’Europa
Sport
29 Agosto 2023

Petrodollari alla conquista d’Europa

saudi arabian

di Flavia Cataldi

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“L’Arabia Saudita offre più soldi del calcio europeo, è un dato di fatto, Su quello che sta succedendo, ognuno può fare quello che vuole. E’ chiaro che le organizzazioni internazionali devono valutare bene questo problema e prendere le decisioni necessarie per bilanciare il mercato.”

                                                                                                                                    Carlo Ancelotti

La dichiarazione di Carlo Ancelotti in merito al passaggio della stella ventunenne del Celta Vigo, Gabriel Veiga, al Al Ahli deve far riflettere il calcio europeo.

Il PIF – Public Investment Fund – il fondo sovrano saudita, fa capo alle quattro squadre più importanti del mondo arabo, l’Al-Ittihad, l’Al-Nassr, l’Al-Hilal e l’Al-Ahil e possiede un patrimonio totale di oltre 620 miliardi. Gioco facile per pescare i campioni dal più quotato e raffinato calcio europeo.

Così, alla stregua di CR7, sono arrivati non solo, come in precedenza, calciatori, quasi, a fine carriera ma anche giovani stelle, come, appunto, Gabriel Veiga.

Enormi quantità di denaro, accompagnate da molteplici extra benefit, hanno fatto capitolare Karim Benzema, approdato a parametro zero al Al Hittihad con un ingaggio di 200 milioni annui e N’Golo Kantè, anche lui a titolo gratuito, 100 milioni annui assieme a Jota e Fabinho, i più poveri, con rispettivamente 11 e 25 milioni annui.

L’Al-Ahili risponde con Firmino – parametro zero – Mendy, Mahrez, Saint-Maximin, Ibanenez, Demiral, Kessiè, e la stella spagnola Veiga.

Il colpo grosso lo fa l’Al-Hilal con Neymar, pagato 90 milioni di euro, con uno stipendio annuo di 100 milioni a cui si aggiungono Koulibaly, Neves, Mitrovic, Malcom, Bono e Milinkovic-Savic.

Anche l’Al-Nassr fa spesa in Europa portandosi a casa Manè, Brozovic, Fofana, Telles, Otavio e Laporte.

Depredati tutti i più blasonati ed antichi campionati europei dall’Inghilterra all’Italia, campioni in discesa ed in ascesa che presteranno le loro abilità nel 54° campionato al mondo, ma i sauditi stanno lavorando per portalo ai vertici, come affermato da Carlo Norha, direttore della Saudi Pro League, alla Reuters a cui racconta che la strategia è quella di non fermarsi finchè il prodotto non sarà migliorato: “E’ sicuramente un lungo viaggio. Abbiamo deciso di raggiungere l’obiettivo di essere uno dei primi 10 campionati del mondo. Vogliamo diventare uno dei leader riconosciuti per l’eccellenza nella governance, nello sviluppo del club e nell’acquisizione dei giocatori e anche nella commercializzazione.”

E per migliorare la qualità occorre pagare, ma per questo in Arabia Saudita non ci sono grossi problemi e, eccetto qualche voce fuori dal coro, i calciatori non sembrano rifiutare con sdegno le proposte saudite…

Ultimo in ordine di arrivo è Roberto Mancini, ex allenatore della Nazionale Italiana, dimissionario per presunti diverbi con il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il 13 agosto viene annunciato il 27 agosto come nuovo Commissario Tecnico dell’Arabia Saudita con uno stipendio da 30 milioni annui ed un contratto fino al 2027. Un passaggio troppo rapido per non lasciare ombre e sospetti sull’ex CT azzurro.

Non soddisfatto e non pago dei petroldollari spesi a piene mani, il principe ereditario Mohammed bin Salman, Presidente del fondo PIF, ha tentato anche Kylian Mbappé con una proposta indecente.

La ventiquattrenne stella francese, già in bilico tra il suo attuale club, il Paris Saint Germain, ed il Real Madrid, si è visto offrire un biennale di 400 milioni di euro e 300 milioni per il suo passaggio all’Al-Hilal.

Al momento Mbappé ha rispedito la proposta al mittente, ma sarà davvero così?

Il calciomercato saudita si chiude il 7 settembre, ci aspettiamo altre costosissime sorprese.