Storie da Cortina. La medaglia di Aliprandini e la lotta di Samira Zargari

Domenica si sono conclusi i Mondiali di Cortina che hanno visto coinvolti atleti provenienti da 70 paesi diversi che si sono sfidati per l’assegnazione di 13 titoli. La manifestazione si è chiusa per la nostra nazionale con due medaglie, quella d’oro di Marta Bassino nello slalom parallelo, e la medaglia d’argento di Luca De Aliprandini nel Gigante.
Come in ogni grande manifestazione che si rispetti, anche in quest’occasione hanno fatto notizia oltre alle gesta sportive, anche le storie di alcuni atleti arrivati nella culla delle Dolomiti per dimostrare il proprio valore. Fra queste sicuramente meritano di essere raccontate quelle del nostro atleta Aliprandini e dell’allenatrice iraniana Samira Zargari.
Una medaglia attesa da una vita
È stata una medaglia tanto desiderata quanto sudata quella che Luca De Aliprandini è riuscito a conquistare disputando due manche eccellenti che lo hanno portato sul secondo gradino del podio. Per lui è stato il primo piazzamento importante raggiunto sulla soglia dei 30 anni, dopo un’intera vita passata sulle piste da sci. Al traguardo di Cortina Luca ha fatto trasparire tutta l’emozione che questo grande risultato ha portato con sé: “È un sogno. Il Mondiale in casa a Cortina, la medaglia d’argento. A momenti non stavo in piedi per l’emozione”.
In campo maschile l’ultima medaglia conquistata nel Gigante risaliva a ben 8 anni fa, nel 2013, quando a vincere fu Moelgg.
Una gara al cardiopalma che ha visto il nostro atleta partire dalla seconda posizione conquistata nella prima discesa e poi confermata in quella successiva. A vincere la medaglia d’oro è stato un’altrettanto incredulo ed emozionato Faivre; l’atleta francese partito dal terzo posto nella seconda discesa è riuscito a fare meglio del nostro Luca e dopo che il favoritissimo compagno di nazionale Pinturault è caduto, ha potuto lasciarsi andare in un pianto liberatorio per il risultato conquistato.
Un’occasione mancata
La stessa Cortina che ha portato così tanta fortuna al nostro atleta, purtroppo non sarà quella ricordata dall’allenatrice della nazionale iraniana di sci alpino Samira Zargari. Una vicenda che fa riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare sul tema dei diritti delle donne nella vita di tutti i giorni ma anche in ambito sportivo. Cosa è successo? Samira non ha potuto accompagnare le proprie atlete ai Mondiali di Cortina perché suo marito non glielo ha permesso. La legge iraniana infatti stabilisce per una donna che voglia lasciare il paese la necessità di avere il permesso del proprio marito per farlo; questo permesso deve essere rinnovato di volta in volta.
Non è la prima volta che accade una cosa del genere per le atlete iraniane: nel 2015 ad esempio la stessa cosa era successa a Niloufar Ardalan, capitano della squadra di calcio a 5, che dopo una lite con il marito si era vista vietare la partenza; medesima cosa è accaduta nel 2017 con la campionessa paralimpica di tiro con l’arco Zahra Nemati.
Forough Abbasi – atleta allenata da Samira – al termine della prima manche dello slalom gigante ha fatto questa dichiarazione: “Abbiamo avuto lo stesso problema anche altre volte in precedenza. Ma vorrei che potessimo cambiarlo – tutte le donne in Iran, tutte insieme, vorrei che potessimo cambiare tutto questo. Ci stiamo provando. Sono sicura che le donne forti possono sicuramente cambiare queste regole e lei sarà più forte di prima. Siamo orgogliosi di lei, davvero”