Bufera all’Igea: due arresti e decine di persone indagate
CAGLIARI- Si è svolta stamane, alle prime luci dell’alba, un’ampia operazione dei Carabinieri della compagnia di Iglesias, con perquisizioni e arresti, anche eccellenti. L’iniziativa nasce sulla base dell’inchiesta “Geo&Geo” iniziata circa un anno fa, che vede al centro l’Igea, la società in house della Regione Sardegna che ha il compito di gestire la messa in sicurezza delle aree minerarie.
I militari hanno notificato tre ordinanze a Giovanni Battista Zurru, 76 anni ex presidente della società Igea, sono stati disposti gli arresti domiciliari. La sua segretaria Daniela Tidu, 40 anni, dovrà osservare l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza. Marco Tuveri, 62 anni, autista dell’Igea e sindacalista ora sospeso dall’attività, è stato invece destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’indagine coinvolge altre 63 persone, le accuse sono di peculato, voto di scambio, turbativa degli incanti e truffa. Le indagini, coordinate dal procuratore Capo di Cagliari Mauro Mura e dal sostituto Marco Cocco, sono state svolte dai carabinieri del Comando provinciale di Cagliari guidati dal colonnello Salvatore Cagnazzo. Sono state fatte perquisizioni negli uffici dell’Igea e nelle abitazioni degli indagati.
Le indagini dei Carabinieri, sono partite un anno fa, in seguito a denunce ed esposti. I Carabinieri della compagnia di Iglesias e del Comando provinciale di Cagliari durante l’anno hanno scoperto quello che loro stessi hanno definito “ Sistema Igea”, con il quale venivano rubati beni aziendali, usate per fini personali le auto e i mezzi dell’azienda, ed ecco parti di siti minerari dismessi destinati a uso privato, anche come garage. Addirittura l’utilizzo e la vendita del gasolio aziendale. Inoltre, venivano dirottate le gare d’appalto e promessi posti di lavoro o regalie in cambio di voti per le elezioni amministrative nei comuni di Iglesias e Assemini. Ci sarebbero state pure carriere fulminanti maturate all’ombra della protezione sindacale. E così che una donna delle pulizie che diventa segretaria sia all’Igea che al parco geominerario.
La bufera piombata sulla società in house della Regione arriva il giorno dopo la firma dell’accordo per la fuoriuscita di 104 esuberi, ma soprattutto a pochi giorni dalla fine della protesta delle 37 lavoratrici che hanno trascorso undici notti all’ingresso della galleria nella miniera di Villamarina, per chiedere lo sblocco degli stipendi e prospettive per l’azienda.
Marilena Tuveri
18 dicembre 2014