Anna Curcio e l’introduzione ai femminismi
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14 Novembre 2023

Anna Curcio e l’introduzione ai femminismi

di Redazione

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Questo manualetto curato da Anna Curcio e pubblicato da Input, è un testo che offre un excursus sulla critica femminista della seconda ondata fino alle innovazioni del pensiero odierno. È stato scritto da autrici e autori per soddisfare la necessità di un elaborato pedagogico-culturale pervenuta in seguito all’esperienza di un corso alla Mediateca Gateway di Bologna. La proposta del corso nel quale sono state raccolte le lezioni di studiose femministe e queer, ha avuto tanto successo da dover imporre un “numero chiuso” di partecipanti a causa del limite di spazio. L’autorialità collettiva del libro è scandita da capitoli ricchi di contaminazioni reciproche che affrontando temi e sfide differenti mettono in luce i capisaldi del pensiero femminista. Tra le ragioni di questa pubblicazione, ci sono la crisi della produzione di sapere nelle istituzioni accademiche e la soddisfazione della curiosità soggettiva che si è palesata in questi anni di rinnovato interesse politico. Introduzione ai femminismi è un testo che pone profonde radici nelle esperienze passate del movimento. Considera le assemblee, i convegni e i testi della seconda ondata femminista per contribuire a dare nuova linfa e basi solide ai movimenti odierni. Infatti, sebbene l’autore sia collettivo, la responsabilità dell’articolazione del volume e della selezione delle critiche femministe è soggettiva. Questa selezione è stata guidata dalla necessità di sintesi e dalla considerazione o riconsiderazione delle esperienze politico-intellettuali che risultavano più rilevanti e più utili da esaminare e discutere. Questo processo ha implicato necessarie semplificazioni e schematizzazioni per affrontare la produzione di questo sapere in continua evoluzione. In questo testo il confronto tra i pensieri delle attiviste con il marxismo e il neoliberismo, è ricorrente e attraversa i vari elaborati mettendo in luce le aree di sfruttamento rimaste taciute. Nel primo capitolo la curatrice del volume, Anna Curcio, elabora una riflessione sul rapporto tra marxismo e femminismo, indagando e approfondendo le discordanze tra i due pensieri. L’autrice ripercorre puntualmente le tappe storiche della lotta femminista, raccontando momenti topici come, la campagna internazionale per il lavoro domestico salariato, Wage for housework e la sua storia di lotte, la questine del plusvalore prodotto dalla forza-lavoro femminile fino a raccontare della condizione femminile nelle dinamiche lavorative odierne. Il secondo capitolo del libro si concentra sul Femminismo Nero presentato da Marie Moïse. Moïse discute le basi concettuali e le strategie di lotta di questo movimento, sull’intersezione di razza, genere e classe. Anche questo testo è ricco di riferimenti storici e considera la questione femminista partendo dalla diaspora africana e dalla schiavitù. Racconta delle pioniere del Black feminism e delle prime forme auto-organizzate, degli stereotipi associati alle donne nere, della coalizioni tra black feminism con la lotta dei neri, la lotta dei lavoratori e dei conflitti intestini ad esse. Successivamente, Federica Giardini analizza il pensiero della Differenza sessuale, esaminando i punti di forza e le complessità di questo approccio. Un pensiero transnazionale promosso da attiviste come Carla Lonzi e il gruppo Rivolta Femmile che ha rifiutato l’adeguamento alle norme, che nasce però da un’immaginazione produttiva. Il testo delinea le pratiche di linguaggio e azione, del partite da sé e della relazione di autorità. In seguito Sara Garbagnoli espone Il femminismo materialista, la corrente di teoria femminista nata in Francia nei primi anni Settanta, associata alla nascita del Mouvement de libération des femmes (Mlf). Delle intellettuali Christine Delphy, Colette Guillaumin, Nicole-Claude Mathieu, Monique Wittig e l’italiana Paola Tabet e di come hanno rivoluzionato la comprensione delle relazioni tra uomini e donne e tra bianchi e non-bianchi attraverso un approccio sia intellettuale che militante. Sara Garbagnoli che sostituisce Valeria Ribeiro Corossacz nel libro, spiega i principali concetti teorici e la rottura epistemologica introdotta da questo movimento. A seguire Federico Zappino nel testo Per una critica dell’eterosessualità definisce innanzitutto il rapporto tra la teoria queer e il femminismo e sottolinea come il pensiero queer emerga dal femminismo per minare il preponderante sistema binario. I presupposti teorici derivati dal pensiero di Teresa de Lauretis, Judith Butler ed Eve Kosofsky Sed-gwick contribuiscono a fornire una panoramica del movimento femminista, esaminando il rapporto con il contesto politico, le teorie queer e l’eterosessualità. La critica all’eterosessualità è mossa sulla base dell’indissolubile rapporto di quest’ultima con il patriarcato. Questa idea figlia del pensiero femminista si esprime nella sua forma critica accademica tramite la teoria queer. La critica al neoliberalismo come gesto femminista di Verónica Gago affronta il tema della convergenza tra il neoliberalismo e le forme autoritarie, specialmente in contesti come l’America Latina, dove il neoliberalismo richiama la violenza originaria del capitalismo. Questi argomenti sono affrontati dalla prospettiva femminista, esplorando come le dinamiche neoliberali influenzino la moralità, le finanze e l’espropriazione di corpi e territori. Nell’ultimo testo Appunti per una cronologia dei diritti, Lorenza Perini, si occupa della dimensione femmista italiana, focalizzandosi sul periodo che va dalla fine del fascimo alla nascita dei movimenti femministi degli anni settanta e ottanta. Ripercorre le conquiste delle donne che hanno lottato per garantire i diritti di cui oggi beneficiamo e che alimentano le basi culturali delle lotte del presente. Questo non per revisionismo del recupero di figure di riferimento ma per ritessere i fili che  accomunano le passioni e i sentimenti di oggi con quelle di ieri. Il volume non si limita a una ricostruzione storica, ma offre anche una lettura critica delle diverse esperienze, con uno sguardo attuale sul dibattito femminista. Ogni autrice presenta il proprio posizionamento politico e intellettuale, offrendo punti di vista differenti e connettendosi alle altre autrici sulla base di assunti comuni. Questo libro offre una panoramica delle diverse tematiche utili ad comprendere il pensiero femminista contemporaneo, tra cui il legame tra capitalismo e patriarcato, il concetto di potere e la sua relazione con l’autorità, l’importanza del rapporto tra razza e genere e la questione della sessualità in relazione all’identità. Il volume fornisce sia un’introduzione agile al pensiero femminista che importanti spunti di approfondimento. È pensato come uno strumento per esplorare il dibattito femminista e per offrire nuovi strumenti e pratiche, reinterpretando concetti esistenti e valutando cambiamenti nel tempo, punti di svolta e nuove opportunità.

Articolo a cura di Domiziana Febbi

(Introduzione ai femminismi, Anna Curcio, Ed. DeriveApprodi)