“Radio Magia”: l’altra faccia della medaglia del Post Sessantotto.

Gli anni 70, in Italia, sono stati anni complessi, che hanno avuto risvolti non indifferenti sul tessuto sociale, fratturandolo ulteriormente. Avvenimenti come l’impennata dell’inflazione del ’76, il clima di continua instabilità politica e il rapimento di Aldo Moro hanno innescato rabbia, voglia di riscatto e animo di rivolta in una buona parte dei giovani italiani. Tuttavia, un’altra parte di quella generazione definita dallo stesso Aiolli come “troppo giovane per il Sessantotto e troppo introversa per il Settantasette”, ha cercato di attuare una rivoluzione più “silenziosa” e ben lontana dall’innato e intimo desiderio di ribellione ad ogni costo degli adolescenti di quel decennio.
“Radio Magia”, titolo dell’ultimo romanzo di Valerio Aiolli, edito da Minimum Fax, è il nome che un gruppo di liceali sceglie per il proprio progetto radiofonico nato un po’ per caso in una cantina di Via della Torre. Nessuno dei ragazzi mostra agli altri un viscerale attaccamento nella fase iniziale della messa in piedi della Radio: un alone di velato timore di mettersi in gioco e dire la propria opinione accomuna i protagonisti nel primo capitolo. Il loro approccio alla radio è spontaneo, a tratti distaccato e ironicamente maldestro.
Si coglie questo sentimento di indifferenza anche nei piccoli gesti vandalici che i ragazzi di Radio Magia, sporadicamente e per uniformarsi, compiono, ignari delle conseguenze e non curanti della potenza delle loro azioni.
Ma una cosa è chiara: a differenza dei loro coetanei, Toppa, Caio, il Gipo e Caputo non riescono a sentirsi coinvolti dagli ideali del Movimento del Settantasette e cercano la loro libertà in un altro fenomeno dirompente in quegli anni. Si, perché la prima metà degli anni 70 ha visto la nascita del fenomeno delle radio libere private in Italia, sulla scia di quanto si stava già diffondendo nel resto d’Europa, e questo ha dato il via a una nuova interpretazione della diffusione della cultura e delle idee, in un contesto in cui non era sempre possibile esprimersi liberamente. I ragazzi di “Radio Magia”, infatti, si interrogano sul valore della libertà e sono impegnati in una costante ricerca di nuovi modelli e ideali da seguire.

“Volevamo incantare il pubblico, farlo evadere da una realtà pesante, dalla lotta armata e dalle crisi di governo, dai lacrimogeni e dalle svalutazioni ricorrenti, proprio come le altre radio libere permettevano a noi stessi di staccarcene. Radio Magia ci sembrò una scelta appropriata.”
La vera “Magia” per i protagonisti è stata quella di trovare una valida alternativa alla militanza politica, soddisfacendo la pura necessità di condividere al mondo il punto di vista di chi sta passando dall’età adolescenziale all’età adulta. Sarà Caputo a fare da leader al gruppo e a rendere possibile la crescita di Radio Magia. Giorno dopo giorno, infatti, i ragazzi riescono a strutturare la programmazione della loro Radio e ognuno riesce ad apportare un piccolo pezzo di se al progetto: si assiste, dunque, ad una vera e propria evoluzione dei personaggi in giorni non semplici. Sarà l’assassinio di Aldo Moro a mettere in discussione il loro approccio: la loro concezione di radio è forse troppo leggera e lontana dal contesto politico?
Valerio Aiolli è stato in grado di descrivere lo stesso periodo da due punti di vista differenti. Infatti, in una recente intervista, ha dichiarato che la scrittura di “Radio Magia” è avvenuta in contemporanea alla stesura di “Nero Ananas”, romanzo i cui eventi protagonisti sono gli scontri armati del 12 dicembre 1969 di Piazza Fontana. Lo scrittore fiorentino, stavolta, è riuscito a portare sotto i riflettori l’altra faccia della medaglia di quegli anni, dando rappresentanza anche a chi la rivoluzione l’ha attuata nel privato, nell’intimità di uno scantinato e che, non per questo, è stato meno incidente di chi infiammava le strade con proteste e attivismo politico. Come disse Martin Luther King: “Una rivolta, infondo, è il linguaggio di chi non viene ascoltato”. Quale miglior linguaggio di una radio?