Intervista a Francesco Gabbani: “Le mie canzoni e la spontaneità, penso siano queste le mie carte vincenti”
Francesco Gabbani è tra i big in gara al Festival di Sanremo, lo abbiamo intervistato per conoscere da vicino la sua “Occidentali’s Karma”. Da vincitore della sezione Nuove Proposte nel 2016, quest’anno lo ritroviamo nella categoria Big: Francesco Gabbani è in gara con il brano “Occidentali’s Karma“. Uno stile molto originale, secondo noi tra le figure nuove presentate al grande pubblico che può rimanere nell’ambiente.
Abbiamo intervistato Francesco Gabbani, dopo il successo con “Amen” dell’anno scorso e a poche ore della sua esibizione al Festival. Buona lettura!
INTERVISTA A FRANCESCO GABBANI
Ciao Francesco,
Arriviamo subito al dunque, da Sanremo Giovani ai Big. Quanto (non) te lo aspettavi?
In realtà è proprio quanto non me lo aspettavo! Ti dico la verità, è un mio modo di salvaguardarmi, principalmente sto con i piedi per terra e non mi creo illusioni. In più in aggiunta al fatto con la consapevolezza che ormai da un paio di anni il regolamento di Sanremo non prevede che il vincitore dei Giovani vada di diritto nei Big l’anno dopo. Non mi aspettavo nulla, ci speravo! Sanremo è una bella vetrina e mi sarebbe piaciuto tornare, ovviamente!
Cosa credi che sia piaciuto di più del tuo essere artista?
Secondo me una somma di più elementi, prima di tutto mi auguro che io abbia qualcosa da dire sul piano artistico, e il tipo di proposta musicale che faccio. A partire dalla stessa Amen dell’anno scorso che oltre al Festival ha avuto un bel pubblico in radio e di questo ne sono contentissimo. E poi credo sia anche il fatto che sono molto spontaneo, non ho “atteggiamenti” particolari… ecco credo che sia piaciuto il mio progetto artistico e la mia spontaneità.
Il brano che porterai, “Occidentali’s Karma” ha nel testo
la folla grida un mantra
l’evoluzione inciampa
la scimmia nuda balla
occidentali’s karma
E’ una Amen 2.0?
Probabilmente sì! Non ho riserve a dichiarare questa cosa, il fatto che sia sulla stessa lunghezza l’onda non è legato al fatto ad una “formula vincente”, quello è il mio stile. Io considero la musica come una forma di espressione che rispecchia la mia vita, mi piace pensarla così. Amen ed Occidentali’s Karma rappresentano proprio Francesco Gabbani in musica. In che senso: l’approccio che ho alla vita è da una parte emotivo e cerco di essere coinvolto emotivamente in quello che faccio e che vivo, mentre dall’altra sono molto riflessivo. E così succede anche nella mia musica, così come Amen è un brano musicalmente molto accattivante, ha un approccio divertente però poi porta questo tema ironico ma anche che dia spunti di riflessione.
Esattamente di cosa parla?
Una lettura ironica, a tratti, del comportamento che abbiamo noi occidentali, quando ci ritroviamo persi nel sistema in cui viviamo, da questo modus probabilmente superficiale votato all’apparenza. E ricerchiamo un po’ di serenità interiore in pratiche orientali. Le mettiamo al servizio dell’essere occidentali.
Mi stai dicendo che ci siamo dentro tutti a questo Occidentali’s Karma…
Ma secondo me sì! Con tutto il rispetto! Mi ci metto anche io. Parlo di cose di cui io per primo vivo e mi ritrovo a ragionarci e adesso mi è successo così. Mi sono avvicinato a capire qualcosa di cultura orientale (giapponese ecc), come zen, yoga e via dicendo. E fare questo da “occidentale” lo inserisco in meccanismi occidentali, come capire una cosa, forse delle culture altrui siamo sempre un po’ turisti. Siamo goffi! E poi in chiusura c’è una riflessione finale, dove alla fine tutto quello che facciamo è un po’ a servizio del fatto che siamo delle scimmie nude. Siamo animali e cerchiamo di fare tutto per soddisfare i nostri istinti in quanto animali.
Ma io dire anche hai un bel senso critico, tanto divertimento, ma ci sono delle frecciatine.
Sicuramente, perchè comunque fa parte della fase della discussione, vivo le cose senza chiedermi cosa mi portrnno le vivo e cerco di criticarle.
Al Festival ti porti nella firma anche quella di tuo fratello, com’è successo?
E’ successos emplicmente per il fatto che condivido questa passione del fare musica, nella fattispecie nell’ultimo anno ho avuto il paicere di inserirlo nella band live, e abbiamo avuto modo di iniziare a collaborare a livello di scrittura. Nasce da questo, da una condivisione per la passione della musica.
Il tuo brano lo danno tutti come possibile vittoria o podio.
Io sono un po’ atipico, non ho avuto modo di leggere quello che si è scritto, però va bene! Se dicono così mi fa piacere, però rimango con i piedi per terra e non penso di più. Io direi che la canzone spero che arrivi, è un guazzabuglio di parole su un ritmo suadente.
Fra poco uscirà il tuo album, ma non in periodo sanremese, perchè?
Si mi auguro esca ad aprile, a fine mese. Ma c’è un motivo perchè sono stato impegnato fino a prima Natale con la colonna sonora del film “Poveri ma Ricchi”, e quindi ho fatto questa nuova esperienza che mi ha portato via del tempo pratico per concludere la lavorazione dell’album. Non volevo chiuderlo di fretta, voglio fare un disco di cui quanto meno ne possa andare orgoglioso.
In molti pensano che Francesco Gabbani sia un “nuovo” nell’ambiente musicale, ma hai una grande carriera come autore… su cosa ti vorresti concentrare maggiormente?
Mi voglio tenere aperte molte strade, sicuramnete la mia prerogativa centrale è quella dis crivere canzoni, a prescidnere dal cantarle io oppure no. E’ la formula in cui ho più capacità. Se poi arrivano proposte come la colonna sonora, mi è arrivata direttamente da Fausto Brizzi e ho accettato, ti dico la verità… non sto qua a pensare a cosa fare dopo. E’ stata una bellissima esperienza che potrebbe diventare una cosa collaterale al mio lavoro di autore di brani.
E nell’album in arrivo cosa ci sarà?
Guarda non è un sound distante da quello di Eternamente ora anche se vorrei utilizzare più strumenti veri, vorrei inserire elementi chitarra, quello prima era totalmente elettronico. Probabilmente sarà più di strumenti veri, i temi saranno su quella linea in cui già mi conoscete, per un semplice motivo: sono lo specchio di quello che sono. Sinceramente in questi anni non sono cambiato moltissimo, è cambiata la quotidianità ma sono sempre in uno stato di ricerca.
Arriva la domanda più fatta: il Big con cui ti senti in (sana) competizione?
Diciamo che sulla carta, non ho ancora ascoltato attentamente tutte le canzoni, ma ho una grandissima stima di Fiorella Mannoia. E’ una colonna della musica italiana, l’eventuale paura è solo dettata dalla stima nei suoi confronti.
Ed affrontarlo con Big ti fa affrontare diversamente la gara?
Indipendemente dalla normale tensione in diretta televisiva, io non avevo tensione nemmeno l’anno scorso, la vivo come una bellissima esperienza. La realtà è che non vedo l’ora di salire sul palco. Non che io abbia particolare esperienza, la vivo semplicemente in questo modo.