Cecile, una leonessa italiana dell’RnB: l’album d’esordio dalle mille contaminazioni – RECENSIONE


Nel dopo-Sanremo abbiamo deciso di ascoltare e recensire gli album delle Nuove Proposte del Festival, iniziamo da Cecile, in gara con il brano “N.E.G.R.A.” eliminata nella battle contro Chiara dello Iacovo. Si è presentata sul palco con un vestito bianco e la sua performance ci ha convinto più di altri.
Cecile apre un nuovo genere in Italia o quantomeno lo porta ad essere più visibile, la black music, quei suoni RnB, Funky che tanto si sentono all’estero e tanto poco si sentono da noi.
L’album pubblicato durante il Festival di Sanremo dal titolo “N.E.G.R.A.” è un mix di tante contaminazioni, confinarla in un solo genere sarebbe difficile, perchè c’è davvero di tutto. E non solo dal punto di vista dei generi ma anche dell’interpretazione, la voce di Cecile è potenza pura. Tante collaborazioni, forse troppe, ma questo non pregiudica di certo l’album. Nei testi il messaggio arriva chiaramente ed è questo che apprezziamo. Traccia dopo traccia, vi raccontiamo l’album di Cecile.
Basta Ca**ate.
Leggete il nostro titolo e questa traccia presenta benissimo Cecile e il suo essere “leonessa”, graffiante, schietta e con un testo dal ritornello ridondante. Alcune incursioni in francese rendono tutto più internazionale. Il brano di apertura è un mix di elettronica, pop e RnB, l’album si apre con tutte le carte in tavola.
Face Down feat. Allasan
Un brano inglese, metti insieme Mariah Carey ma rendila più “cazzuta” e troverai la Cecile in questo brano. Prevalentemente hip hop, è una traccia più “leggera” rispetto alle altre.
N.E.G.R.A. – feat. Rafe
Il brano sanremese di Cecile ci è piaciuto fin da subito e ancora di più la sua esibizione sul palco con il suo vestito bianco. È un pezzo forte, dal testo chiaro e conciso, niente giri di parole. Cecile parla così e ci piace.
Bambine per sempre – feat. Gianna Chillà
Elettronica come poche nell’album. Ed è un tutto un crescendo, ascoltandola alla fine entrerete in un’altra “dimensione”. Il significato è molto intenso, su internet troviamo un video della canzone datato 2014, in cui si alternano notiziari e video di donne maltrattate e uccise.
Da 3 – feat. Piotta
La passione di Cecile per il basket trova spazio in uno dei brani più interessanti di tutto l’album, a tratti ci ricorda un po’ di Robbie Williams ai tempi di Rudebox ma nel complesso è davvero un bel pezzo. Si sente una gran timbro di Cecile ed è una produzione ricca di contaminazioni, molto hip-hop e nel finale una strofa molto american-style. Da ascoltare subito dopo “Basta Ca**ate”.
Due scale
L’unica traccia “forse” romantica dell’album, tutto sotto la metafora della musica. “Siamo due scale che no, non si inseguono più”, si parla di note, di pianoforte a quattro mani. Se Cecile voleva parlare di amore, lo ha fatto attraverso la figura della musica. Molto interessante il coro finale.
Never Never
Una traccia completamente in inglese, diversa da quelle ascoltate fino a questo punto dell’album, ha un sound molto internazionale e hip hop.
AfroFunky
Il titolo parla da sè, un ritmo afro-funky accompagna tutta la canzone, le discoteche dovrebbero inserirla subita in playlist, anche qui troviamo molta elettronica che si unisce benissimo ai ritmi di Cecile. Da ballare senza pensarci.
Uomini
Una sparatoria contro gli uomini, appare però come una dedica a qualcuno in particolare più che agli uomini in generale. Altrimenti Cecile li odia davvero tutti, è un brano che potete immaginare ma andate ad ascoltare, per capire cosa ne pensa davvero del genere maschile.
Wh*re! feat. Emma Re
Abbiamo capito che Cecile è l’artista degli asterischi. In questo brano dal titolo piuttosto eloquente c’è un inizio funky e poi prosegue di più sulla strada pop, tutto in inglese, chiude le traccie inedite e sarà per lei un piacere eseguirla live, si presta molto.
Voto complessivo all’album: 7.5
Da ascoltare!