RECENSIONE – Davide Van de Sfroos incanta il Teatro degli Arcimboldi con l’Orchestra Sinfolario

Il successo di Davide Van de Sfroos al Teatro degli Arcimboldi di Milano è stato tutto meritato, due serate di grande musica sempre sold-out.
Dopo questi due concerti sicuramente qualcosa nella carriera di Davide Van de Sfroos cambierà, il cantautore milanese, un po’ ironico, un po’ pungente ma ricco di sincerità ha regalato alla sua Milano due concerti esclusivi con l’orchestra sinfonica. Il grande pubblico lo ricorda per la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2008, ma Davide Van de Sfroos è molto di più e lo ha dimostrato sul palco, ancora una volta. Tutto è iniziato con la pubblicazione di “Synfuniia”, nuovo album dell’artista in cui, il Maestro Vito Lo Re ha riarrangiato con la Bulgarian Radio Symphonic Orchestra i suoi più grandi successi, donando a tutti i brani un’atmosfera completamente diversa.
Il 30 e il 31 gennaio scorsi, quindi, è stato il momento di apprezzare dal vivo il nuovo album di Davide Van de Sfroos nella suggestiva cornice del Teatro degli Arcimboldi di Milano. Per de Sfroos la prima volta senza chitarra, da “solo”, con le sue parole ma con alle spalle l’orchestra Sinfolario, diretta dal Maestro Vito Lo Re. E’ proprio lui ad aprire la serata, un direttore d’orchestra che interagisce con il pubblico e ci presenta il padrone di casa, seguito da un Teatro degli Arcimboldi gremito in ogni ordine di posto: Davide Van de Sfroos.
Il connubio fra le sue canzoni e un’orchestra di 40 elementi è sicuramente vincente, un esperimento che lo stesso Van de Sfroos non avrebbe mai immaginato di fare, eppure ben riuscito. L’artista sul palco si presenta enigmatico, all’inizio, molto intimo ma con il passare dei suoi più grandi successi inizia a parlare con il pubblico, a divertire con monologhi che fanno da cornice alle canzoni, si racconta al pubblico. Perchè quando Davide Van de Sfroos è sul palco, c’è lui, senza nessuna infrastruttura. Si parla davvero di tutto, di “come dovrebbe chiamarsi un compositore” a come è nato l’album Synfuniia, ma la capacità di questo cantautore milanese è quella di tirare le somme e raccogliere tutto in una logica geniale. E’ un grande cantastorie, uno dei pochi ancora sulla scena italiana. Oltre due ore di spettacolo, musica, suoni, parole e luci. Alle spalle dell’orchestra una proiezione di un ritratto di Davide Van de Sfroos a cura di Claudio Villa, che ha anche curato il commento della canzone “Signor Capitano”.
Non mancano i colpi di scena, quando l’Orchestra abbandona il palco, lascia la scena ai due storici musicisti di Davide Van de Sfroos: Galiano Persico al violino e Davide Brambilla al pianoforte, un momento importante per lo stesso cantautore e i fans. Canzone dopo canzone, si ripercorrono tutti gli anni di carriera fino alla più conosciuta “Yanez”, presentata al 61esimo Festival di Sanremo.
Un concerto di grande musica, con un’Orchestra di alto livello, un direttore già affermato nel mondo e un cantastorie che vuole raccontare. Si arriva il finale, e qui un altro colpo di scena, Davide Van de Sfroos si posiziona al pianoforte e regala un’ultima canzone con tutto il pubblico entusiasta.
Applausi e standing ovation hanno consacrato ancora una volta il successo di Davide Van de Sfroos. Si accenna ad una Arena di Verona presto, chi lo sa, potrebbe davvero accadere.