Dj Myke graffia ancora. Pura genialità e sregolatezza

Il dj, da non confondere con il producer o il betamaker, è probabilmente una delle figure artistiche più complesse del panorama musicale. Non può scrivere testi con il giradischi e non può imporsi sul mercato grazie alle sue competenze canore, per lui parla solo il nero del vinile e quell’uso, spesso frenetico e ipnotico, delle mani.
Sul palco, ad un ascoltatore superficiale, la figura del dj passa, gran parte delle volte, in secondo rilievo, oscurata (non per volere del rapper) da quella dell’artista che tiene in microfono principale in mano.
Fortunatamente anche in Italia (la situazione all’estero è assai diversa), con molta fatica, le cose stanno cambiando, in parte perché l’ascoltatore “medio” si sta spingendo oltre il superficiale ascolto di una traccia ed in parte per la voglia dello stesso disc jokey di imporre il proprio stile non solo nelle battle ma anche sul mercato quindi di uscire dalla nicchia e di dimostrare il proprio valore stilistico non solo agli addetti ai lavori ma ad un bacino di utenti più ampio, come a dire: questa è la mia arte, il mio sacrificio, adesso ascoltala!
Progetti personali di vari dj ne abbiamo sentiti tanti, ma c’è un lavoro, lanciato il giorno di Natale che merita di essere ascoltato e capito meglio: Skratchinstinct di Dj Myke.
La data di uscita sul mercato del progetto non è stata annunciate dall’artista umbro ma il primo tassello del mosaico è stato messo la mattina del 25 dicembre con il video di Volare.
Myke, pluricampione DMC, “quello di Men In Sktrach e di S.U.N.S.H.I.N.E.”, in un momento nel quale ci si concentra sul suono elettronico ha deciso di andare controcorrente scegliendo di “graffiare” una colonna portante della musica italiana come “Volare” puntando su un video animato di soli sessanta secondi con protagonista un gatto che impara a spiccare il volo.
Scelta folle?
La era anche lanciare ad agosto S.U.N.S.H.I.N.E., un pezzo si otto minuti (lontanissimo dagli standard per passare in radio), il tutto abbinato ai testi sicuramente non spensierati e da mp3 sulla spiaggia di Rancore; il risultato è stato un tour per le varie città della penisola ed un sold out a Roma in un locale non facile come il Brancaleone.
Volare è il la del progetto “Skratchinstinct” ed i presupposti “profumano” di innovazione nonostante il brano scelto da Myke risale al 1958, la tecnica del dj ai piatti è oggettivamente di qualità altissima, pura genialità e sregolatezza: allacciare le cinture, il viaggio sarà bellissimo e nessuno rimarrà deluso.
Lorenzo Bruno
13 gennaio 2016