Kaligola: “Noi giovani non dobbiamo perdere la fiducia, Sanremo mi ha dato più sicurezza”
Lo avevamo già incontrato a Sanremo, poco dopo la prima esibizione sul palco dell’Ariston con il brano “Oltre il giardino”, ora è uscito il suo nuovo singolo e ci ha raccontato qualcosa a riguardo.
Gabriele Rosciglione, 17 anni e in arte Kaligola, è un rapper romano, va ancora a scuola e frequenta il quarto liceo. E’ stato il più giovane dell’ultima edizione del Festival di Sanremo 65° con cui si è presentato insieme al suo brano “Oltre il Giardino” vincendo il premio Sergio Bardotti per il miglior testo, interamente scritto e composto da lui, così come lo sono moltissimi dei brani dell’omonimo album (ne ha curato anche la grafica), un ragazzo multitasking (pure il video ufficiale è opera sua), oggi alle prese con il nuovo singolo in uscita.
Ha appena aperto i concerti di Moreno all’Alcatraz di Milano e all’Atlantico di Roma e come ultima soddisfazione, è entrato a far parte della Nazionale Cantanti.
Attualmente è in rotazione radiofonica l’estratto dal disco: “Il Rimorso”, con un tema intenso e profondo, si parla di spacciatori e delinquenti che si pentono delle loro azioni, fino ad una riflessione matura ed interessante su questa tematica, poco trattata soprattutto dai giovanissimi. Proprio per questo, abbiamo raggiunto di nuovo Kaligola per farci raccontare qualcosa in più e del suo post-sanremo.
Ciao Gabriele, eravamo rimasti a dopo la tua prima esibizione al Teatro Ariston, avrai trovato un bel ritorno a casa…
Si, è stato bellissimo. Soprattutto i miei compagni di classe mi hanno accolto in modo bellissimo con una festa insieme ai professori, quindi sono rimasto davvero contento di quello che hanno fatto. E’ stato come se non fossi mai stato a Sanremo e tutto è tornato alla “normalità”.
Hai subito ricominciato a lavorare sulla tua musica? dopo l’esperienza a Sanremo vivi in maniera diversa questo lavoro?
Dopo essermi occupato dei compiti e di tutti gli affari scolastici, ho ricominciato a scrivere ed ho scritto due testi nuovi e tantissime nuove basi che a me piace molto fare, però per il momento sono due i brani pienamente definiti. L’esperienza a Sanremo mi ha segnato un sacco ed è stata una bellissima esperienza, mi ha dato la possibilità di confrontarmi con artisti più grandi di me e gente del settore, è stata una grande settimana. Ora sono molto più sicuro di me quando canto e mi relaziono con le persone, mi ha dato un po’ di carica anche con tutte le interviste, gli incontri e tutto il resto.
Parliamo del tuo nuovo singolo, uscito da poco dal titolo “Il Rimorso”, un ritratto molto intenso di rapinatori, spacciatori e delinquenti che provano il rimorso per le proprie azioni, in che modo ti ha toccato questo argomento?
Ho iniziato a scrivere questa canzone a scuola, perchè avevo appena studiato Platone e ho scritto i primi versi durante un’ora di italiano perchè mi annoiavo, così sono tornato a casa e la sera l’ho continuata fino a far venire fuori questa canzone. Ho parlato principalmente di due storie, una di un drogato e di una persona che non ha nulla e che sceglie di fare una rapina perchè nulla ha più senso per lui. Non so perchè esattamente questo tema, quando scrivo canzoni mi piace raccontare storie, è venuto fuori in modo naturale, scrivo sempre prima le storie e poi le canzoni.
Invece per un giovane come te, ci sono dei “rimorsi” che si possono provare durante l’adolescenza?
Io per fortuna non sento di avere rimorsi, sono felice così, mi piace, ma di certo non posso dire di essere un “santo” o che mi non mi pento a volte di qualche cavolata che faccio, però non ho rimorsi in particolare. Credo che il rimorso si faccia sempre più forte man mano che si cresce e in quest’età c’è sempre da rimediare un po’ a tutto, si fanno così tante cose che si può, mentre quando si è più grandi è sempre più difficile cambiare la propria vita.
Quindi è più importante vivere e lasciarsi andare o farsi sempre delle domande, rischiando il rimorso?
Bisogna sempre stare attenti a ciò che si fa, cercando di capire cos’è giusto e sbagliato per se stessi e per gli altri.
Cosa consiglieresti ai giovani di oggi, in base al tuo percorso e a quello che scrivi?
Di non farsi scoraggiare dalla società, dal fatto che è difficile trovare un proprio ruolo in questo mondo e bisogna essere sereni, e avere idee chiare il prima possibile per capire chi si è e dove si vuole andare, mai perdere la fiducia e cercare sempre di andare avanti, essere consapevoli di ciò che si fa.
Progetti futuri? Sei appena entrato nella Nazionale Cantanti… dopo ti aspettano live?
Si, ho avuto già dei live aprendo i concerti di Moreno all’Alcatraz di Milano e All’Atlantico a Roma, credo che aprirò di nuovo i concerti in estate quindi come live per il momento ho solo quello. La cosa più grande in questo periodo è proprio la Nazionale Cantanti, con cui giocherò la mia prima partita il prossimo 2 giugno allo Juventus Stadium di Torino. Per me è una bellissima cosa, anche se non seguo molto il calcio a me piace molto giocarlo, e sto bene in difesa perchè…in realtà dovrei fare il placcatore nel rugby, vado prepotentemente a prendermi il pallone!
Marco Rimmaudo
21 aprile 2015