
E’ una delle band più controcorrente degli ultimi tempi, nell’era del digitale e dove la musica si consuma ad una velocità allucinante, loro fanno un vinile registrato in analogico!
Ciao Angelica, prima di iniziare a parlare di voi…sei tu la “Santa” del nome?
Allora…le versioni sono due, in realtà Santa Margaret è il luogo dove nasce il nostro suono, dove ci siamo trovati, anche se su google maps non si trova! Poi diciamo che vista la quota rosa ben presente all’interno del gruppo mi sono guadagnata il “Santa” sopportandoli e guidandoli!
Praticamente io e Stefano ci siamo conosciuti tanti anni fa, aveva iniziato a produrre qualcuno dei miei brani, poi abbiamo iniziato a scrivere dei testi in un contesto che è diventato subito molto naturale, dopo un po’ avevamo bisogno di un sound “da band”, un sound che solo passando ore e ore in sala prove con i tuoi musicisti puoi ottenere e quindi da lì abbiamo chiamato gli altri ragazzi che già conoscevamo, eravamo in ottimi rapporti, quindi era nell’aria di suonare insieme prima o poi.
In un panorama dove il solista è sempre più messo in risalto dai numerosi talent, la scelta di fare una band non è stata abbastanza rischiosa?
Un gruppo, soprattutto emergente, perchè non riscuote lo stesso successo?
Il vostro ultimo album “L’analogico cova la sua vendetta VOL I”, lo avete pubblicato soltanto in Vinile e Free download. Non credo che il vostro obiettivo maggiore sia quello di scalare le classifiche ma…?
Eravate tutti d’accordo con questa scelta?
Si, la pensiamo tutti uguale ed anche la casa discografica era d’accordissimo con questa nostra filosofia, tanto che in Carosello hanno ristampato moltissimi cd in Vinile del loro catalogo!
A tre mesi dalla pubblicazione, si sta attuando questa vendetta?
Secondo me si, a prescindere dai Santa Margaret il suono analogico sta covando la sua vendetta da un bel po’, piano piano ci si rende conto che il digitale è figo, comodo, ma non può sopperire al 100% l’analogico, come in fotografia, per certi soggetti per esempio è molto meglio farla in pellicola! Per altri no ovviamente, la vendetta è abbastanza naturale…quando è arrivato il digitale tutti si sono lanciati, ovviamente, ma bisogna capire che non è tutta roba da buttare ciò che c’è stato nel passato!
Arriverà presto anche un secondo volume, ci sarà un’evoluzione?
Il secondo volume è già pronto ed uscirà in questa primavera, sempre registrato con le stesse modalità. E’ stato realizzato nello stesso periodo quindi la linea è sempre quella, si parla di cose diverse, ci sono ovviamente altre tematiche, forse è un po’ più scuro rispetto al primo. In più ora stiamo scrivendo il terzo disco che uscirà a gennaio 2016.
E sarà sempre in suono analogico?
Questo non lo sappiamo, è un’esigenza, questi l’hanno avuta…vedremo per i prossimi!
In una classifica di artisti e generi, dove vi vorreste mettere?
Se posso…non vorrei mettermi da nessuna parte! Nel senso che la collocazione è una cosa molto molto italiana che all’estero non c’è. In Italia abbiamo questa divisione orrenda tra mainstream e indie, quello che voglio è arrivare a quanta più gente possibile facendo un prodotto di qualità mentre facciamo rock, questo non vuol dire che dev’essere indie ma può essere pop, ed è il primo tipo di rock che è nato! Direi che ci collochiamo dove c’è la qualità, voglia di cantare e di sentire dei suoni veri e fatti bene. Noi stiamo molti attenti al sound e qua in Italia non è presente questa cultura, c’è più attenzione per le parole e la melodia, ma ovviamente anche l’orecchio vuole la sua parte!
Siete in piena tournè, più volte avete dichiarato che la vostra dimensione è quella del live, il pubblico durante i concerti a cosa assiste?
Assiste a cinque persone che sudano di brutto sul palco! ci divertiamo tantissimo, abbiamo lavorato tanto in sala prove, è proprio uno spettacolo!
Ci sarà anche qualche cover, fatte veramente nostre come La Musica è Finita di Califano, ma che è stato il primo singolo di Robert Plant, quindi noi facciamo un miscuglio tra Califano-Plant e Margaret, molto carina!
Mi sembra un invito ai vostri concerti ma in generale è un invito alla buona musica!
Certo! a noi piacerebbe veramente tantissimo poter portare avanti la filosofia dello “slow-listening”, così come nel cibo c’è lo slow food in contrasto al fast food, al cibo tanto per sfamarsi, noi vorremmo far ascoltare la buona musica e nutrire le orecchie in maniera importante!
Marco Rimmaudo
6 marzo 2013