Fiorella Mannoia conquista l’Auditorium Parco della Musica
Fiorella Mannoia non delude Roma, la data romana del tour che la vedrà impegnata fino al 30 aprile con tappa finale a Bologna, è stata un successone. Non un semplice concerto quello di Fiorella ma un viaggio musicale di due ore che ripercorre ben 46 anni di carriera della cantante romana. Lo spettacolo si apre con “Un bambino sul leone”, brano che riporta il pubblico indietro nel tempo, precisamente al 1968, anno in cui la Mannoia esordì al Festival di Castrocaro. Il viaggio continua e da Castrocaro ci spostiamo a San Remo, dopo “Caffè nero bollente” (1981) è il momento di “Come si cambia” con tanto di fiori sul palco da parte di un fan. In scaletta, oltre alla prima collaborazione con Ruggeri con il brano “Quello che le donne non dicono” continuano varie interpretazioni di brani come “Amore bello” di Baglioni, “La stagione dell’amore” di Battiato per chiudere poi la prima parte del concerto con “La storia siamo noi” di De Gregori. La sala Santa Cecilia dell’auditorium è piena e dopo pochi minuti la Mannoia ritorna sul palco dando il via al secondo atto con “Boogie” ma è con “Messico e nuvole” che il pubblico si scatena e la voce della platea si fa tutt’una con quella della cantante durante il ritornello. La scaletta scorre veloce, l’unica interruzione è per una toccante riflessione inerente alla violenza sulle donne seguita da “La paura non esiste”. Non mancano brani tratti da “Sud” alternati da “Sally” di Vasco Rossi e “Cercami” di Renato Zero ma il vero show è nella parte finale del concerto, dopo “Via con me” Fiorella Mannoia scende dal palco per salutare il pubblico e portare ancor più area di festa più che di concerto, cosa manca? Nulla considerando che prima di andar via definitivamente la rossa romana trova la forza di un ultimo brano, forse uno dei più attesi: “Il cielo d’Irlanda”.
Lorenzo Bruno
29 dicembre 2014