Cronaca prima serata della 64esima edizione del Festival di Sanremo

E’ iniziata la 64esima edizione del Festival di Sanremo.
Si comincia con il pre-Festival di Pif e che intitola quest’anteprima Sanremo&SanRomolo, ci regala il racconto di questi giorni movimentati della preparazione al festival e preziosi momenti di backstage.
Un Pif suona il piano, è “quello della tv”, un viaggio attraverso i luoghi simbolo della città e piatti tipici fino ad arrivare al Teatro Ariston dove ironizza sul Potere del Pass esclusivo che dà accesso a tutte le aree “segrete”, i camerini, il palco e la sala stampa dove risiedono più di mille giornalisti, poi si procede da Fabio Fazio in una riunione di mezzogiorno che consegna in busta chiusa un pronostico da lui firmato degli ascolti della prima serata.
Poi la prima notizia scandalo, la città ligure si chiama SanRemo non perchè legata al santo ma perchè è un’abbreviazione di SanRomolo, questo non poteva che stuzzicare la creatività di Pif che allestisce un piccolo festival della canzone di SanRomolo.
Momento di pubblicità e si inizia.
Arriva il fatidico momento dell’inizio, si apre il sipario del Teatro Ariston e subito possiamo notare l’imponente ed elegante scenografia a cura di Emanuela Trixie Zitkowsky, un ritratto contemporaneo che racchiude le più belle bellezze del paese, un’atmosfera barocca ci introduce questo primo appuntamento.
Scatta l’applauso che apre la serata ma il telo d’inizio si blocca, così arriva il conduttore illuminato da un occhio di bue e, per riempire il vuoto, ricorda l’incidente della ferrovia avvenuta proprio vicino alla zona.
Intanto i tecnici cercano di riparare al danno, si riesce a togliere di scena il velo e sotto le immagini della tragedia, un monologo sulla bellezza letto su un foglio di carta.
Ma all’improvviso la più totale dispersione, si sentono urla provenienti dalle quinte, all’inizio sembrano essere parte del copione ma una volta inquadrata la situazione è chiaro che la causa del rumore fuori campo sono degli operai che minacciano di buttarsi dalle impalcature poste sopra la platea del Teatro, hanno in mano una lettera e pretendono che sia letta in diretta: si disperano per la condizione precaria in cui vivono ed intanto iniziamo a chiederci se questo fosse tutto preparato o davvero l’inizio del festival della 64esima edizione è stato vittima di un sabotaggio.
Fazio promette di leggerla ma al momento i due sembrano non desistere, il conduttore riesce a mantenere la calma ed a gestire la situazione da vero professionista e con calma i due decidono di abbandonare la protesta, perciò si continua a parlare della Bellezza, il tema fondamentale della serata, in tutte le sue forme poi l’attenzione passa ad un grande artista Fabrizio dè Andrè, che ieri ha compiuto gli anni.
“Ascoltando una delle sue canzoni, sono sicuro che questo potrà rimetterci in pace” le parole del conduttore a cui segue l’ingresso di Ligabue, grande ospite della serata, omaggia con Creueza de ma, famoso brano cantato interamente in dialetto genovese, un inizio in punta di piedi accompagnato da Mauro Pagani, l’autore delle musiche di Creuza de ma ed un elegante mandolino.
Si illumina a piene luci per la prima volta il palco dell’Ariston e Fazio mantiene la promessa fatta e legge la lettera scritta a mano da due operai.
E’ una richiesta di aiuto, licenziati e senza supporti, la loro speranza è di consegnare il messaggio ad una personalità politica, rappresentano 800 persone di cui tre di loro sono arrivati al suicidio.
Inizia il Festival di Sanremo e, l’ancora solo Fabio presenta la spalla femminile Luciana Littizzetto che entra dopo una coreografia, vestita da showgirl-diva piena di brillantini su tutto il corpo del burlesque improvvisando un impacciato ballo.
Con l’entrata di Luciana arriva l’atmosfera frizzante del festival, ammicca con il pubblico ed come l’anno scorso è subito il momento della Lettera per Sanremo, nemmeno per quest’occasione si risparmia nei toni e nei modi, meglio così.
Fazio vuole ad andare avanti, sono in ritardo di 15 minuti e la conduttrice corre in camerino a cambiarsi per l’ inizio la gara.
14 canzoni in gara per 7 artisti e due brani a testa, solo uno di questi arriverà in Quarta Serata.
Il compito è affidato al pubblico e alla Giuria Stampa che si dividono il 50% dei voti.
INIZIA LA COMPETIZIONE
i giudizi sono soggetti a variazioni e si basano su un solo primo ascolto.
Apre Arisa con il Primo che Passa di Rosalba Pippa, Cristina Donà e Saverio Lanza.
Un brano dai toni malinconici, la cantante è chiaramente emozionata e non riesce a controllarsi molto, la responsabilità di aprire il festival non è certo un peso leggero da sostenere, come biasimarla? purtroppo questa canzone non potrà essere una scelta vincente.
Non si può dire lo stesso di Controvento, un’atmosfera diversa ed un arrangiamento più coinvolgente, il testo è più curato del primo e gli occhi prima lucidi della cantante ora sono più rilassati, riesce a staccarsi dall’asta del microfono controllando di più la performance.
A proclamare quale delle due passerà sarà Tito Stagno, un volto storico della televisione italiana e la scelta cade per nostro piacere, su Controvento.
Il secondo in gara è Frankie Hi-Nrg con Un uomo è vivo di F. Di Gesú, C. Galbignani e L. Beccafichi.
Molto a suo agio sul palco, Frankie ha un rap sulla storia dell’uomo dove “Un uomo è vivo quando respira ed un uomo è vitale se fa respirare” con molte rime baciate, una canzone che ha bisogno di un secondo ascolto per essere apprezzata pienamente ma con un buon potenziale.
Poi è il momento di Pedala di F. di Gesù, anche questa seconda ha un ritmo più ricco ed originale, un testo col tormentone di “Pedala!” domina nel ritornello.
I Presenter di Frankie sono Tina Cagnotto e Francesca Dallapè tutte e due vestito di nero, le campionesse di tuffo annunciano che è Pedala ad aggiudicarsi un posto in finale e la conduttrice, ormai sola sul palco da svariati minuti intervista le due sportive che raccontano la loro esperienza con lo sport da bambine.
Fabio Fazio irrompe in scena vestito da elegante francese, è il momento dell’arrivo di Laetitia Casta annunciata da una contrariata Littizzetto, la modella francese ha un raffinato vestito bianco con uno spaccato, Fazio arriva e congeda immediatamente la conduttrice italiana.
Subito dopo si improvvisa cantante e dedica alla compagna una canzone in un francese improponibile e lei risponde con un’altra canzone, di sicuro c’è che i due non sono dei cantanti provetti, tutto sembra finito ma il damerino contrattacca con un altro momento musicale così ci pensa Luciana Littizzetto ad irrompere per salvare la situazione.
La Littizzetto esce e il conduttore ci “delizia” con un’altra canzone, purtroppo questa volta per fermarlo ci vuole un intervento dell’amata che si esibisce con il classico “Dove vai se la banana non ce l’hai”, la musica non fa proprio per lei ma per fortuna c’è Paolo Jannacci al pianoforte in un ennesimo momento di canto tra Fazio e Laetitia, ultimo e sensato pezzo “Silvano”, c’è una buona intesa tra i due ed il conduttore indossa un cappotto di Enzo Iannacci, ricordando l’artista recentemente deceduto.
CONTINUA LA COMPETIZIONE
Antonella Ruggiero in Quando Balliamo di R. Ruggiero, S. Silenzi e R. Colombo.
E’ un lento tango, interpretato ed eseguito con una grande classe, di sicuro non è il suo anno migliore nel Festival ma gli anno d’oro finiscono per tutti.
La seconda è Da Lontano di R. Ruggiero.
Una canzone interessante con un’inconfondibile tecnica vocale, il pubblico ascolta attento ogni parola e nota, decisamente tutti e due brani molto ipnotici.
Un “alto” Amadeo Amauri direttamente dalla pallanuoto, annuncia che è “Da Lontano” il brano scelto dal televoto e dalla Giuria Stampa.
Si continua con Raphel Gualazzi e The Bloody Beetrots con Tanto ci sei di Giuliano Sangiorgi, Raphael Gualazzi, Bob Cornelius Rifo.
L’anno scorso aveva convinto, l’artista è in preda emozione che riesce a sfruttare per rendere ancora più intensa la perfomance canora al pianoforte, una delicata.
Liberi o no di R. Gualazzi, B. Rifo, L. Beccafichi.
Un ritmo incalzante ed allegro con un testo molto ripetitivo, rischia la monotonia ma si riprende verso la fine con un crescendo nel ritornello finale, ha un’impronta radiofonica ma poco si adatta alla kermesse.
Il professor Naldini è il Presenter che annuncia la finalista Liberi o no, magari un secondo ascolto riuscirà a convincere di più.
La gara si interrompe per fare spazio ad una diva della tv italiana: Raffaella Carrà seguita da un gruppo di ballerini, è il momento di un medley tra canzoni nazionali ed internazionali tra cui la famosa Cha Cha Ciao, in perfetta forma la regina del sabato sera balla e si scatena sul palco dell’Ariston.
La Carrà fa un appello al governo indiano per liberare dalla prigionia i Marò e subito dopo si passa ai vecchi tempi con Fazio a Pronto Raffaella quando il conduttore era un novello imitatore, entra la Littizzetto vestita esattamente come lo fu la Carrà ai tempi di Rumore, divertente momento grazie alla pungente ironia della conduttrice.
Le due propongono un brano insieme, per fortuna c’è la Carrà e la Littizzetto fa soltanto il playback di Fatalità da “Pronto Raffaella”, un bellissimo mazzo di fiori consegnato alla grande ospite, che augura a tutti un fantastico Sanremo.
CONTINUA LA COMPETIZIONE
E’ il turno di Cristiano de Andrè con Invisibili di F. Ferraboschi e C. De Andrè.
Ha il sapore della classica canzone d’autore italiana, poco cantata molto recitata ma l’arrangiamento semplice ma molto curato non ha bisogno di grandi doti tecniche, l’interpretrazione è sentita e molto introspettiva.
La seconda è Il cielo è vuoto di D. Faini, D. Mancino e C. De Andrè.
Il testo è sicuramente il punto di forza del brano a cui fa cornice un altrettanto ottimo arrangiamento, il brano è più cantato e melodico, uno dei più belli fino adesso presentati.
La Presenter per Cristiano de Andrè è l’attrice Cristiana Capotondi che annuncia Il cielo è vuoto come canzone finalista.
E’ il momento dei Perturbarzione con L’unica di T.Cerasuolo, G. Giancursi, R. Lo Mele, A. Baracco, E. Diana, C. Lo Mele.
L’anima rock del festival nella categoria Campioni presenta una canzone ironica e divertente ma a primo ascolto risulta anonima e poco accattivante, è difficile catalogare questa canzone che ha bisogno di tempo.
Seconda canzone, “L’italia vista dal bar” di T. Cerasuolo, G. Giancursi, R. Lo Mele, A. Baracco, E. Diana, C. Lo Mele.
Seppur definita diversa dalla prima, la “cantilena” viene mantenuta anche in questa e il gruppo non riesce proprio ad ingranare, forse dei geni incompresi, per adesso non riescono a colpire.
Ad annunciare la canzone che si giocherà la finale è il Presenter Massimo Gramellini che annuncia L’unica da risentire giovedì.
Il superospite Yussef Cat Steven, poco amico delle telecamere si mostra al Festival esibendosi con due suoi successi.
Subito dopo in esclusiva racconta il periodo di pausa dalla musica, durante il quale ha messo su famiglia fino al momento in cui suoi figlio gli ha riportato la chitarra e dal momento ha deciso di rimettersi in carreggiata.
Fazio ci prova a trattenerlo un’altra sera ma l’artista ha da lavorare al nuovo album e saluta il pubblico italiano con Father & Son.
CONTINUA LA COMPETIZIONE
L’ultima artista ad esibirsi è Giusy Ferreri con L’amore possiede il bene di R. Casalino e N. Verrienti
Particolare la canzone con un inizio lanciato ma non trova la giusta chiave per emozionare come dovrebbe, qualcosa non quadra, forse l’emozione ha giocato brutti scherzi.
Ti porto a cena con me di D. Faini e R. Casalino. Il testo e la musica sono da elogiare, ma l’interpretazione non è sufficiente per il “salto di qualità” e brucia un’occasione importante, l’ansia da sanremo colpisce sempre, speriamo di apprezzarla al meglio in seguito.
Marco Bocci è il Presenter di Giusy che annuncia il verdetto Ti porto a cena con me, fiduciosi di ascoltarla come merita.
La serata si conclude con 7 brani finalisti e grandi ospiti, non facili da giudicare ad un primo ascolto, restate su queste pagine per importanti novità e domani sera subito dopo il festival per la cronaca della seconda serata del Festival!
Paolo Marco Rimmaudo
19 febbraio 2014