Hackney Diamonds dei Rolling Stones è una gemma blues rock
Sì, sono tornati i Rolling Stones; ancora una volta. Hackney Diamonds è il loro 24° album in studio e suona divinamente.
Il processo creativo
Ricordiamo tutti quando i Rolling Stones hanno pubblicato l’ultima volta un album in studio: era il 2016, con l’album di cover blues Blue & Lonesome ed eravamo rimasti tutti stregati dal fatto che dei più che settantenni riuscissero ancora a pubblicare qualcosa di una qualità così elevata. Avevamo pensato fosse la fine della loro carriera, chiudere con un più che degno album di cover, soprattutto anche a causa dell’artrite che ha colpito Keith Richards nell’ultimo periodo; costretto ad adattare il suo stile a causa dell’artrite. Ma i Rolling Stones, si sa, sono imprevedibili. Hackney Diamonds è figlio di molti momenti: la pandemia del 2020, il lavoro in studio cominciato nel 2021, con un primo abbandono al progetto della band a causa, a detta loro, di una “perdita di slancio e concentrazione in studio”. Jagger, in effetti, era frustrato dal lento processo di registrazione e, dopo la fine del tour nell’agosto 2022, propose a Richards di scegliere il 14 febbraio 2023 come data di scadenza per il loro nuovo album. Poi la morte di Charlie Watts: Richards, in una recente intervista, ha attribuito alla morte del compianto batterista l’impulso a diventare più seri nel finire il materiale di un album.
Il processo realizzativo
Poi, a metà del 2022, Paul McCartney suggerì al chitarrista Ronnie Wood, che la band si rivolgesse al produttore Andrew Watt per continuare il loro album e da quel momento è cambiato tutto. La band invitò Watt a vederli esibirsi agli Electric Lady Studios, poi arrivò nel 2022 agli Henson Recording Studios di Los Angeles per seguire il processo di registrazioni e sovraincisioni. Ma perché ci concentriamo tanto sul processo di produzione? Ebbene, tutto questo appena detto a parole è stato catturato da una troupe di documentaristi per lo speciale televisivo The Stones: Still Rolling, previsto per il 2024 (assieme ad un tour mondiale!)
Ma alla fine, Hackney Diamonds, come suona?
Divinamente. Ed è cosa incredibile soltanto a dirsi. Dreamy Skies è probabilmente uno dei migliori pezzi degli ultimi vent’anni mai incisi dagli Stones. Di altissimo livello anche i featuring con Paul McCartney, Elton John e… Lady Gaga.
C’è un senso di chiusura del cerchio (ma lungi da noi dirlo ad alta voce) e i suoni hanno una vibrante vitalità impressionante. Una gioia dall’inizio alla fine, perché ci ricorda le cose che amiamo degli Stones pur suonando come se appartenesse all’era moderna: meglio di così…
Per chi fosse curioso: ma perché i “diamanti” di un quartiere dell’East London? Il nome dell’album è parte di uno slang londinese che sta per il vetro frantumato lasciato dopo che i ladri hanno rotto una finestra per entrare, essendo Hackney una zona di Londra associata ad un alto tasso di criminalità.
Roll with the Stones. Sempre.