Radio Aut, i cento passi e la musica: come ricordare Peppino Impastato

La radio non solo come strumento di diffusione informativo-musicale, ma anche di denuncia: ricordiamo così Peppino Impastato

Negli occhi la voglia di cambiare
“Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio, negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare. Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato; si sa come si nasce ma non come si muore, e non se un ideale ti porterà dolore”. Sembrano le parole provenienti ed estrapolate da un libro di poesie. Si tratta di uno stralcio proveniente dal brano I cento passi dei Modena City Ramblers, che, a primo impatto, ci fornisce proprio questa sensazione. Con la sua radio (Radio Aut), Peppino Impastato, il nostro protagonista della storia, attaccava e denunciava i potenti mafiosi di Cinisi (paese in cui viveva ed era nato) e di Terrasini, con coraggio e determinazione. L’attività lo portò a non essere ben visto dalla popolazione, fino al giorno in cui fu assassinato per aver sbeffeggiato colui che non si doveva “toccare”. La trasmissione andava in onda ogni venerdì sera: assieme a tre colleghi, Peppino metteva in atto “Onda Pazza a Mafiopoli“, inondando di satira “politica” tutti quei personaggi che conosceva personalmente, senza risparmiare nessuno e potendo sempre contare su notizie freschissime e riservate, pronte per essere messe in onda, alla sua maniera.
Ricordare Peppino con la musica
La radio cessò le trasmissioni qualche mese dopo l’omicidio dello stesso Peppino, assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978. Esattamente in quelle stesse ore veniva rinvenuto, in Via Caetani a Roma, il corpo di Aldo Moro e la morte di Impastato passò più in sordina: il suo corpo venne ritrovato con una carica di tritolo posta sotto il corpo, adagiato sui binari della ferrovia Palermo-Trapani. Oltre al film I cento passi, a cui è dedicata la storia della sua vita con una magistrale interpretazione di Luigi Lo Cascio, e al brano sopra citato dei Modena City Ramblers, molti artisti si sono prodigati nella memoria di Impastato. I Kalamu, in Insieme ce la faremo, ad esempio, citano esplicitamente Impastato (“E Peppino da Cinisi”), Pippo Pollina, cantautore siciliano, ha inciso il brano Centopassi, mentre i Lautari hanno musicato una poesia di Peppino chiamata Ciuri di campo, eseguita spesso nei live da Carmen Consoli. Il gruppo ska punk Talco ha dedicato la canzone Radio Aut, contenuta nell’album Mazel Tov, a Peppino Impastato, mentre l’album successivo della band, La Cretina Commedia, è addirittura un concept album sulla vita di Peppino. Una delle opere più grandi mai realizzate in musica in onore di Impastato, resta, però quella del 2008, quando, in allegato con il quotidiano il manifesto, è uscito il doppio cd Amore non ne avremo: 26 canzoni per Peppino Impastato, con la partecipazione, tra i tanti di Marta sui tubi, Carmen Consoli, Modena City Ramblers, Affinità di quarta, Marlene Kuntz, Perturbazione e gli Yo Yo Mundi.
Perché commemorarlo nel 2023
Peppino Impastato è un eroe anti-mafia, di quelli senza tempo, che è necessario ricordare costantemente e continuativamente. Un esempio di giornalista, di come si conduce un programma radiofonico satirico e di attivismo. Peppino era questo e anche molto altro che continuerà a “passeggiare per i campi con il cuore sospeso nel sole”, come recita una sua poesia. Forte è anche l’epitaffio inciso sulla tomba di Peppino a Cinisi: “Rivoluzionario e militante comunista – Assassinato dalla mafia democristiana“. Dentro queste poche parole c’è tutto: il manifesto di un’epoca, quella dello stragismo, una macchia nella storia d’Italia che non dovrà essere mai dimenticata. Un ottimo espediente per il ricordo è proprio la musica, sono proprio le canzoni che abbiamo condiviso in questo articolo.
