Lewis Capaldi fino ad ora: ecco il documentario “How I’m Feeling Now”

È uscito How I’m Feeling Now, il documentario su Lewis Capaldi prodotto da Netflix che ripercorre la sua ascesa musicale (e le conseguenti difficoltà) dal 2020 ad oggi.

From zero to hero
Un’ora e mezza di docu-film che ripercorre le tappe più importanti della carriera musicale (e non) di Lewis Capaldi. Da un video virale postato su Instagram, al primo singolo uscito, passando per vari problemi di salute mentale. How I’m Feeling Now è uno sguardo molto interessante nella, seppur, breve carriera dal cantautore scozzese e ci dà una chiave di lettura interessante su cosa voglia dire “subire” il successo. Divinely Uninspired to a Hellish Extent, il suo primo album, fece registrare 4 dischi di platino nella sola Gran Bretagna e ben 7 in Ungheria. Il post primo album, costellato da concerti dal vivo quasi ogni giorni in 38 stati del mondo, portò Capaldi a soffrire di un disturbo che poi fu identificato come una particolare tipologia della sindrome di Tourette ed è proprio così che inizia la narrazione del film.
Le problematiche del successo (e del documentario)
Il documentario analizza in modo molto peculiare la vita privata di Capaldi e il suo rapporto con i genitori. Le difficoltà legate al suo repentino successo che sono anche di tipo fisico: tic nervosi incontrollabili e continue difficoltà ad esprimersi hanno portato Capaldi a ritirarsi per ben 4 mesi a vita privata durante la stesura e la registrazione del suo secondo album (posticipato proprio a quest’anno). Le fragilità del ragazzo sono molto ben evidenziate, soprattutto prima del suo concerto sold out alla O2 Arena di Londra. Capaldi affronta la malattia in modo dapprima negativo, poi, facendosi seguire da degli specialisti, il documentario prende anche una piega didascalica, interessante ma forse troppo ridotta al semplicistico. In effetti, ben poche sono le parti in cui comprendiamo in che modo lavori ai suoi pezzi e più interessante sarebbe stato capire effettivamente le riunioni di chi lo abbia affiancato nella stesura dei brani. Non era forse questo l’intento, certo, però rendere meno “vulnerabile” Lewis Capaldi avrebbe reso, di conseguenza, anche il documentario un po’ più coeso e meno spezzettato.
Tirando le somme
How I’m Feeling Now, comunque, come si evince dal titolo, non è una film-biografia sulla sua carriera. È un po’ fare il punto sulla “scomparsa dalle scene” di Capaldi, capire che nel buco discografico 2020-2022 ci sono di mezzo problemi di salute abbastanza gravi e legati anche alla sindrome dell’impostore, il non riuscire ad arrivare alle vette “di prima”, al deludere le aspettative di amici e parenti. È sicuramente un documentario che trasuda umanità e schiettezza e questo non può essere che un punto a favore. Poco audace, questo sì, ma la naturalezza con cui viene descritto Capaldi è invidiabile. Attendiamo, allora, trepidanti “Broken by Desire to Be Heavenly Sent“, il suo secondo album in uscita a maggio 2023: l’attesa è quasi finita, Capaldi sta per tornare e questa già è una vittoria per tutti.