Sanremo 2023 – Ecco com’è andata la serata delle cover

Ecco com’è andata la serata delle cover: sorpresa Colla Zio, Giorgia e Mengoni (che vince) su un’altra lunghezza d’onda.

Ariete e Sangiovanni – Centro di gravità permanente (Franco Battiato)
Scomodare un mostro sacro, si sa, è impresa ardua. I due se la cavano, senza infamia e senza lode. Bella la citazione iniziale per La Voce del Padrone, con Ariete coricata su una sedia a dondolo e il bridge con passaggio di versi e voce tra la cantautrice romana e Sangiovanni.
Will con Michele Zarrillo – Cinque giorni (Michele Zarrillo)
Un’ottima interpretazione. Il timbro di Will è azzeccatissimo e il ritorno di Zarrillo sul palco di Sanremo è emozionante. Ottimo risultato.
Elodie e Big Mama – American woman dei The Guess Who (resa celebre da Lenny Kravitz)
Tanta performance ma poca voce. Forse renderla nella versione originale dei Guess Who sarebbe stata una scelta più oculata che portarla con il timbro inarrivabile di Kravitz. Big Mama non dà molto aiuto alla causa.
Olly e Lorella Cuccarini – La notte vola (Lorella Cuccarini)
Difficile analizzare un pezzo senza una vera e propria anima. Una rivisitazione contemporanea di un successo pop; fallimentare.
Ultimo con Eros Ramazzotti – Medley (Eros Ramazzotti)
Un Ramazzotti protagonista (anche giustamente) dei suoi pezzi, relega Ultimo ad un livello secondario. Peccato. Da notare anche una minima mancanza di professionalità nel dimenticarsi l’inizio di Più bella cosa. Non memorabile. Poi arriva, inspiegabilmente, secondo.

Lazza con Emma e Laura Marzadori – La fine (reinterpretata da Tiziano Ferro) (Nesli)
Un crescendo musicale funzionale all’accoppiata. Lazza un po’ impreciso, soprattutto all’inizio, ma ci viene voglia di riascoltarla. La terza posizione, comunque, risulta un po’ esagerata.
Tananai con Biagio Antonacci e Don Joe – Vorrei cantare come Biagio (Simone Cristicchi) e Sognami (Biagio Antonacci)
I due hanno chimica e hanno creato una bella atmosfera. Tananai ha un’ottima estensione vocale e questi due pezzi hanno valorizzato la sua presenza al Festival. Godibilissimo.
Shari con Salmo – Medley (Zucchero)
Salmo prende la scena e crea un rhythm & blues di alta fattura. Shari, dopo un inizio difficile, si arena a corista di Salmo. Peccato.
Gianluca Grignani e Arisa – Destinazione Paradiso (Gianluca Grignani)
Non brillante. Probabilmente nemmeno provata una volta.

Leo Gassmann e Edoardo Bennato con Quartetto Flegreo – Medley (Edoardo Bennato)
Performance rivedibile. Gassmann sembra non arrivare mai alla nota desiderata. Peccato, perché avere Bennato poteva dare una buona spinta verso la conquista della top 5 della serata.
Articolo 31 con Fedez – Medley (Articolo 31)
Un tuffo nel passato. Un bel medley, cantato bene. Divertente soprattutto il “Giorgia legalizzala” finale che ha strappato più d’un sorrisetto.
Giorgia e Elisa – Luce (tramonti a Nord Est) (Elisa) e Di sole e d’azzurro (Giorgia)
Perfezione totale. Da riascoltare mille volte e non ci stancheremo mai. Quarto posto finale, ma è almeno da secondo.

Colapesce e Dimartino con Carla Bruni – Azzurro (Vito Pallavicini e Paolo Conte)
Tonalità, probabilmente, non corretta. Dimartino non arriva mai all’altezza desiderata e l’effetto karaoke è eccessivamente marcato.
I Cugini di Campagna e Paolo Vallesi – Medley (Cugini di Campagna)
Inaspettata bellezza. Un bellissimo medley, Paolo Vallesi inserito perfettamente nel quartetto. Interessantissima prova.
Marco Mengoni con il Kingdom Choir – Let It Be (The Beatles)
Rivisitata, ma impressionante per capacità canore e melodiche. Il coro gospel fa il resto. È già storia e il primo posto è meritatissimo. Alziamo le mani.
gIANMARIA e Manuel Agnelli – Quello che non c’è (Afterhours)
Non il pezzo migliore, forse. gIANMARIA in difficoltà, ma cantare con Agnelli un brano degli Afterhours è sempre un’ardua sfida. Rivedibile.

Mr. Rain e Fasma – Qualcosa di grande (Cesare Cremonini)
Eccessivo autotune sulla voce di Fasma che distrugge quanto di positivo fatto finora al Festival da Mr. Rain. Probabilmente la fine per le sue speranze di vittoria? Nonostante ciò, arriva quinto. Mr. Rain deve ringraziare, immensamente, il televoto da casa.
Madame e Izi – Via del Campo (Fabrizio De André)
Madame bene, Izi male. Purtroppo scomodare Faber è sempre difficile e il duo ci riesce per metà. Non male l’inizio, ma si va un po’ a perdere verso il finale. La prossima volta riprovare senza autotune alcuno, grazie.
Coma_Cose e Baustelle – Sarà perché ti amo (Ricchi e Poveri)
Simpatica cover, con i Baustelle cifra stilistica importante. Ci lascia l’idea che, se i Coma_Cose fossero sempre consigliati bene, sarebbero un passo avanti. Ciò che non è nel loro singolo presentato a Sanremo, L’Addio, forse, possono darglielo proprio gruppi come i Baustelle. Consiglio per il futuro.

Rosa Chemical e Rose Villain – America (Gianna Nannini)
Una cover estremamente piatta che non ci ha lasciato molto.
Modà e Le Vibrazioni – Vieni da me (Le Vibrazioni)
Le Vibrazioni salvano un po’ la performance mediocre dei Modà, senza picchi. Una cover di cui ci dimenticheremo presto.
Levante e Renzo Rubino – Vivere (Vasco Rossi)
Un pezzo completamente stravolto e rivoluzionato; con coraggio. E per questo va premiata. Una buonissima prova: ci vuole fegato a rendere propria e personale una canzone di questo calibro.
Anna Oxa con il dj Iljard Shaba – Un’emozione da poco (Anna Oxa)
La voce c’è, ma quello che ci chiediamo è il motivo del portare una propria canzone il giorno della serata delle cover. Si poteva osare di più.
Sethu e bnkr44 – Charlie fa surf (Baustelle)
Forse no… con i Baustelle presenti tra l’altro. Chissà cosa avranno pensato.
LDA e Alex Britti – Oggi sono io (Alex Britti)
Assolutamente non male. LDA è all’altezza della chitarra di Britti e non sfigura per nulla. Buona esibizione.

Mara Sattei e Noemi – L’amour toujours (Gigi D’Agostino)
Non brillantissima. Forse la scelta di Noemi non tra le più azzeccate della serata. Emozionante, comunque, il saluto a Gigi.
Paola e Chiara – Medley (Paola e Chiara)
Stesso discorso fatto per Oxa. Un medley dei loro brani: bene che non li sentivamo live da tanto, ma si poteva evitare e puntare a qualcosa di più originale.
Colla Zio e Ditonellapiaga – Salirò (Daniele Silvestri)
Impeccabili e divertenti. Il balletto è già il tormentone delle GIF del Festival di quest’anno. Esecuzione molto personale ma senza snaturare la versione scanzonata propria e tipica dell’originale.