Si sa, l’estetica è soggettiva, ma questi cinque album usciti nel 2022 hanno delle copertine a dir poco meravigliose.

Kendrick Lamar – Mr. Morale & the Big Steppers
L’attesa durava dal 2017 (se non contiamo la collaborazione con SZA per il primo film di Black Panther) ed è stata ripagata sia musicalmente che dal punto di vista visivo. Kendrick Lamar, in primo piano, tiene in braccio un bambino e sul capo ha una corona di spine. Sul lato destro della copertina, una donna tiene, a sua volta, in braccio, un altro bambino. La foto, scattata da Renell Medrano, è meravigliosa: trasuda umanità, il lascito più grande di Mr. Morale dopo aver ascoltato le 19 tracce che compongono l’album. Lamar non è più solo e pensieroso, o meglio, arrabbiato, come accadeva in DAMN., scritto a caratteri cubitali sulla copertina. Ha lasciato scorrere il tempo e adesso, con una corona di spine, dopo numerose fatiche, si dedica alla quotidianità, tanto ricercata.
Discone.

Fontaines D.C. – Skinty Fia
“Mannaggia al cervo”, circa, la traduzione dal gaelico all’italiano. Ed è proprio un cervo irlandese (oggi, ahinoi, estinto) a svettare sulla copertina del nuovo, fresco, album dei Fontaines D.C. Un po’ come la citazione “l’elefante in una stanza”, ma qui abbiamo, al suo posto, un cervo. In un appartamento immobile, con un quadro storto e una croce, di legno, cristiana, il cervo punta qualcosa alla sua sinistra ed è ritratto quasi in movimento, mentre tutto il resto è bloccato.
Uno dei migliori album di questo 2022, anche per la copertina.
Visionaria.

Stromae – Multitude
Dopo un’enorme pausa, il Maestro è tornato. Multitude, accolto con fervore da pubblico e critica, è il nuovo album di Stromae, il terzo su tre realizzati in cui è presente lui stesso. Se, però, nei primi due era da solo, adesso è accompagnato da altri suoi quattro sosia, replicati in circolo. Guardano in alto, forse in attesa di un’ispirazione che è arrivata nel 2022, ma che è stata attesa a lungo. Secondo il nostro umilissimo parere, a tratti meglio la copertina che alcune tracce, che, anche dopo numerosi ascolti, non ci hanno convinto fino in fondo.
Moltitudine di idee.

Arctic Monkeys – The Car
Come può una macchina in un parcheggio assolato suscitare un turbinio di emozioni così forte? È il caso della cover di The Car, ultima fatica targata Arctic Monkeys uscita quest’anno. La foto è di Matt Helders, il batterista, scattata con una Leica M6 analogica con un rullino di 35mm. Tutto questo lo sappiamo dal suo profilo Instagram, noto ai più poiché posta spesso scatti underground/stradali di questo genere.
Un consiglio spassionato: ascoltate Sculptures of Anything Goes mentre ammirate il vinile di The Car, l’esperienza sarà catartica.

Tutti Fenomeni – Privilegio Raro
Valerio Bulla non sorprende più. Dopo i meravigliosi lavori per il primo album del cantautore romano, ma anche per Coez, Galeffi, Psicologi e Clavdio, l’artwork di Privilegio Raro è come una pittura con tempera di magrittiana memoria. La fotografia, scattata all’Accademia di Alta Formazione a Roma e pesantemente rimaneggiata è un lavoro che mostra solitudine, incomunicabilità, perdita. Compito di Privilegio Raro, invero, è la riconquista del mondo, dell’oltrepassare il bias del vivere nascosto e Giorgio ci riesce benissimo.
A Roma va così toglie definitivamente di mezzo quel velo.
Si può ascoltare anche con gli occhi, a volte.
