Auguri a Roger Waters: comprendere il futuro prima che lo facciano tutti gli altri

79 anni e non sentirli per il bassista dei Pink Floyd. Roger Waters compie oggi gli anni e questo è il nostro piccolo tributo nei suoi confronti.

Roger Waters: atto I
Pensate come dev’essere stato difficile nascere in un paesino di provincia nell’Inghilterra degli anni Quaranta dilaniata dalla guerra. Aggiungeteci il fatto che il 18 febbraio 1944, quando Waters aveva pochi mesi, venne a mancare suo padre, durante lo sbarco di Anzio, nel porto di Aprilia. Il padre, sottotenente, verrà ricordato più avanti in When the Tigers Broke Free, dove si celebra una figura paterna che il polistrumentista dei Pink Floyd non ha mai avuto modo di conoscere per bene.
Dopo la guerra, per motivi di studio, Waters lascia la contea di Surrey per trasferirsi prima a Cambridge e poi a Londra dove conobbe Nick Mason, Richard Wright, Syd Barrett e David Gilmour. Ora, soffermiamoci un secondo sul fatto che in quegli anni, se giravi per il campus della University of London ti saresti potuto imbattere in quelli che sarebbero poi stati una delle band che ha più cambiato il modo di fruire la musica.

Cosa è stato e cosa rappresenta oggi The Dark Side of the Moon
The Dark Side of the Moon rappresenta uno spartiacque non solo nella storia di una band come i Pink Floyd ma nella storia della musica: 45 milioni di copie vendute, 15 anni nella Billboard 200 e multiplo disco di platino nei soli Stati Uniti per 15 milioni di copie vendute nel ventennio 1973-1998. Come dicono gli inglesi: “and counting…”, ossia, si continuano a macinare numeri tutt’oggi nonostante sia un album veramente datato. L’idea del semi-concept venne in mente proprio a Waters ma il vero momento nella storia personale di Waters che lo segnò come performer, però, non fu l’uscita del loro capolavoro, ma il 1977. Durante un concerto del tour In the flesh allo Stadio Olimpico di Montréal, in Canada, un fan in esaltazione tentò di salire sul palco, provocando la reazione di Waters che gli sputò in faccia. Segnato, per l’appunto, da questo episodio, l’artista elaborò il concetto di alienazione e del “muro” di separazione che due anni dopo, nel 1979, divenne The Wall. Durante i concerti dal vivo, infatti, veniva costruito un muro che pian piano nasconde il gruppo; tale muro poi, nel corso del live, veniva abbattuto fino all’esplosione finale che coincideva con la fine del concerto.
Il dopo-Pink Floyd
Dopo il 1983 ritenne chiusa l’esperienza con i Pink Floyd e decise di concentrarsi in una carriera solista: ne seguì un contenzioso in tribunale per impedire al resto del gruppo di poter continuare a utilizzarne il nome ma la sentenza stabilì che i Pink Floyd potessero continuare a esistere anche senza di lui. Per questo motivo, Waters decise di pubblicare soltanto un anno dopo The Pros and Cons of Hitch Hiking, la sua prima esperienza solista post Pink Floyd. Ne seguì un tour europeo e successivamente mondiale che culminò anni dopo, il 21 luglio 1990 con una prestazione live magistrale a Potsdamer Platz, a Berlino, dove ripresentò per intero l’album The Wall con la partecipazione di molti artisti celebri del calibro di Scorpions, Bryan Adams, Van Morrison, Joni Mitchell, Gary Hudson, Ute Lemper, Sinead O’Connor e Cyndi Lauper.
Un altro momento molto intenso nell’incredibile carriera di Waters è sicuramente il 2005 quando, grazie al Live 8, i Pink Floyd si riunirono per un concerto di beneficienza ben 24 anni dopo l’ultimo live insieme. Waters è anche legato alle nostre terre: nell’ambito delle celebrazioni per il 70º anniversario dello sbarco di Anzio, nel 2014 inaugurò ad Aprilia un monumento alla memoria del padre e a tutti gli altri caduti senza sepoltura. Ha partecipato, infatti, alla cerimonia di inaugurazione di un memoriale nelle campagne di Aprilia nei pressi del fosso della Moletta, nel punto dove morì il padre.

Quale impatto ha dato Waters alla musica di oggi?
Dal 1996 nella Rock and Roll Hall of Fame, Roger Waters ha cambiato per sempre la storia della musica: i sound e gli incredibili effetti speciali che caricavano di emozione, dissidi e curiosità i fan ai suoi concerti o a quelli dei Pink Floyd restano tutt’oggi, anche a distanza di quarant’anni, un punto di riferimento del genere, talvolta persino irreplicabili. Roger Waters va ringraziato poiché ha gettato le basi per un certo tipo di musica contemporanea che oggi ascoltiamo, ma lo ha fatto con una lungimiranza senza eguali nella storia della musica.
Uno degli artisti più duttili che esistano, senza paura di dire come la pensa (talvolta spesso in modalità anche molto dure, tra cui ultimamente la sua uscita contro il Presidente Americano Biden definito come “Criminale di Guerra” in quanto “alimenta la guerra in Ucraina invece che incoraggiare il Presidente Ucraino Zelensky a negoziare con la Russia”).
Più Roger Waters, significa più Pink Floyd e più Pink Floyd, almeno nel 2022, significa che è necessario scavare nel passato musicale per ricercare delle risposte che segnano ancora oggi la nostra attualità: l’alienazione, la figura dell’essere umano inetto, la guerra.
Tanti auguri a Roger Waters, colui che ha capito il futuro vivendolo… prima che gli altri lo vivessero.