Moroder. “My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio”
Nel gotha della musica elettronica entrano di diritto molti nomi, ma al vertice della cuspide sintetizzata c’è posto solo per lui: Giorgio Moroder. Tale è stato il suo contributo, e rivoluzionaria la sua musica, che il nome stesso è diventato una leggenda per chi sa cosa c’è dietro alla disco music. Credete di non sapere di chi stiamo parlando? Be’, vi sbagliate! Riascoltare alcune delle sue produzioni è un modo per rendere omaggio a questo maestro e alla vostra memoria musicale.
Da Berlino agli States
Questo è noto, tra gli anni ’60 e ’70, non esisteva posto al mondo più fertile di Berlino per la disco music e per il synth. Ed è proprio da qui che inizia il viaggio del Maestro, con collaborazioni e nomi da capogiro: David Bowie e Brian Eno, solo per farne due. Questa la pista di decollo per una musica che conquisterà prima gli Stati Uniti e poi il mondo intero. Non è il disco di debutto, ma “From here to eternity” del 1977 è di certo il suo capolavoro, il titolo è profetico.
I Feel Love – Donna Summer
E se davvero non conoscete nessuna traccia di “From here to eternity”, sappiate che I Feel Love di Donna Summer è stata realizzata proprio da Giorgio Moroder insieme a Pete Bellotte. Per la prima volta nella storia della musica, una traccia veniva interamente realizzata con l’uso di un sintetizzatore, l’iconico Moog per l’esattezza, fin da quel momento i suoni provenivano di base da un’orchestra per poi essere modificati. I Feel Love non è solo al primo posto come migliore canzone disco di sempre secondo Billboard, è la scoperta dell’America ed è ancora una volta un italiano a trovarla.
Hollywood e il grande cinema
Tre Oscar, due Grammy e quattro Golden Globe, se non vi basta questo, riascoltate le tracce premiate e dite se anche voi non avreste deciso di insignire Moroder per questi capolavori. Gli anni ’80 segnano il suo riconoscimento indiscusso a livello internazionale e le colonne sonore realizzate per film come Fuga di mezzanotte di Alan Parker (1978) e Flashdance di Adrian Lyne (1983) sono già storia.
E se credete sia solo musica da ballo scatenato o da pista vi sbagliate ancora, sulle note di Giorgio ci si scioglie in lenti mozzafiato, anche un Top Gun come Maverick non può resistere.
Il nuovo Millennio
E quando il tempo passa e la musica si evolve, c’è quasi sempre un momento in cui si percepisce il naturale declino dei tempi. Ma non è stato e non è così per Giorgio Moroder che ha segnato questi ultimi vent’anni continuando a collaborare con le star più influenti della musica internazionale. Dal remix di Midnight dei Coldplay a Right here, right now interpretata da Kylie Minogue, passando per Dejavù del 2015 cantata daSia. Ma ciò che ha lasciato più il segno è stato il tour europeo Celebration of the 80’s.
Abbiamo cercato di ripercorrere in modo progressivo, un po’ come la sua musica, qualche tappa essenziale del “pioniere della musica elettronica”, ma prima di lasciarvi ci piace risentire la traccia autobiografica in cui lo stesso maestro si racconta ai suoi nipoti d’elezione: i Daft Punk, questa è Giorgio by Moroder.