Hans Zimmer e la colonna sonora di Dune

Hans Zimmer, uno dei più famosi compositori degli ultimi anni, ha messo in musica qualsiasi cosa. Oltre alle colonne sonore per i film, ha composto jingle pubblicitari, musiche per videogiochi e ora sta producendo la nuova suoneria per il telefonino Oppo.
Il compositore tedesco ha incominciato a collaborare con le grandi produzioni cinematografiche nel 1988, quando Berry Levinson lo convinse a scrivere la colonna sonora per Rain Man, e da quel momento ha continuato a lavorare con alcuni dei più popolari registi di questi anni, firmando le musiche per i film di Nolan, Ron Howard, Ridley e Tony Scott, ma anche componendo per i cartoni animati come The Lion King e Kong Fu Panda. Ad oggi ha collaborato in quasi cento film.
Le sue composizioni, oltre a riuscire a trovare una particolare sintonia tra l’uso dell’orchestra e la musica elettronica, hanno questa incredibile capacità di aderire alle immagini fin quasi a rendersi “silenziose”, parte integrante della scena che si sta osservando. Sono delle cornici in dialogo con le scene del film. Come ha detto Zimmer, un compositore di colonne sonore deve essere capace di appropriarsi dei sentimenti delle scene e trovare il modo di restituirli in forma musicale, in quanto l’immagine e la musica influiscono l’una sull’altra e insieme trasmettono il significato.
L’ultimo lavoro concluso da Zimmer è la colonna sonora per Dune, il nuovo colossal fantascientifico di Denis Villeneueve, uscito nei cinema italiani il 3 settembre e ispirato al romanzo di Frank Herbert. La saga di Herbert ha messo in difficoltà molti registi, da Lynch a Jodorowsky. Quest’ultimo negli anni ’70 aveva preparato per il suo Dune una delle produzione più ambiziose e spettacolari che si fossero mai vista. Per quanto il film fosse pronto, Jodorowky non riuscì a trovare il budget necessario per girarlo ma il suo lavoro e i suoi disegni hanno ispirato il genere della fantascienza negli anni successivi. Nel 2013 è uscito un documentario dove il regista stesso racconta della sua odissea.
Comporre le Dune
La vicenda del romanzo è nota. Scritto da Frank Herbert nel 1965, parla delle guerre tra le Grandi Case, l’Imperatore e la Gilda Spaziale per il possesso del pianeta Arrakis, unico luogo in cui si trova la Spezia, la materia prima che permette i viaggi spaziali e, se assunta come una sostanza, di ampliare la coscienza umana.
Denis Villeneuve aveva chiesto a Zimmer di creare per il suo film un nuovo paesaggio musicale, capace di descrivere la realtà di un pianeta in cui la guerra per il profitto consuma la popolazione e crea discordia. Il regista ha raccontato di quando ha proposto a Zimmer di comporre la colonna sonora per il film e di come lui gli abbia confessato della sua passione per Dune e del suo sogno di farne la musica per un adattamento cinematografico.
La colonna sonora di Zimmer spazia verso orizzonti musicali eterogenei ed eclettici, muovendosi tra una vasta gamma di culture, strumenti e suoni, che possono essere considerati un’evoluzione della World music degli anni ‘80. Da sempre Zimmer ha cercato di approfondire le musiche di altri continenti, ad esempio, mentre stava componendo la colonna sonora per L’ultimo samurai, ha studiato la musica giapponese, cercando di trovare un suono più originale per un film americano ambientato in Giappone. Anche in The Lion King, ha usato un’orchestra sudafricana per ricreare al meglio le atmosfere del cartone.
Per Dune, Zimmer ha cercato di inventare nuovi suoni capaci di trasmettere sullo schermo l’idea dell’arrivo di un profeta, il figlio del Conte Leto, Paul Atreides. Le voci femminili formano la prima superficie musicale dalla quale parte l’orchestrazione elettronica di Zimmer. La voce del canto è lo strumento che accomuna ogni cultura mondiale, ha detto lo stesso compositore, e nel film si ricollega al ruolo delle Bene Gesserit, una setta femminile dotata di grandi poteri e che da secoli intreccia i geni delle dinastie delle grandi case per mettere al mondo lo Kwisatz Haderach, il messia. Le Bene Gesserit giocano un ruolo chiave nello svolgersi del destino dei personaggi e Zimmer ha voluto che anche la musica mantenesse la loro presenza.
La struttura della partitura musicale è arricchita da elementi musicali arabeggianti, da incantatore di serpenti, e tamburi assordanti. Questi elementi formano un’atmosfera di suoni ancestrali che, con la componente elettronica, si innalzano a condizioni cosmiche. Anche nel film, la galassia di Dune è un mondo tradizionalista, magico e primordiale, ma nello stesso tempo estremamente evoluto a livello tecnologico e culturale. Le combinazioni strumentali di Zimmer sembrano ricordare questa doppia valenza del romanzo e del film.
Da una musica minimalista e postminimalista, che a volte potrebbe ricordare Steve Reich o le colonne sonore di Philip Glass, Zimmer arricchisce la composizione con suoni epici, spesso travolgenti e assordanti, che lasciano lo spettatore attonito. È una musica che ha una forza wagneriana.
Una musica sul bordo dell’umanità
Zimmer è riuscito a creare la musica per una storia che intreccia tradimenti e momenti profetici, dove l’essere umano è chiamato a rispondere di fronte all’eccessivo consumo della Spezia e alle atrocità disposto a compiere per ottenerla. La colonna sonora evidenza la rilevanza epica della storia. Dopotutto, la musica di Zimmer ha sempre trovato nei film fantascientifici in cui si gioca la partita per la sopravvivenza dell’umanità, una grande intesa. Basta pensare a Interstellar e a Blade Runner 2049 (sempre di Villeneuve), per capire quanto sia capace in questo genere di film.
Zimmer riesce a far emergere una tensione epica attraverso suoni profondi, puri e limpidi, che si adattano bene al tipo di ambientazione dei film di Villeneuve: luci chiare e malinconiche, spazi ipermoderni e tecnologicamente avanzati che ricordano le migliori puntate di Black Mirror. Ormai anche Zimmer, come i più grandi compositori, ha individuato un proprio timbro musicale riconoscibile fin dalle prime note. In Dune, ha avuto la massima libertà creativa per inventare un proprio paesaggio sonoro e questa opportunità rimarca nuovamente l’importanza della figura del compositore all’interno del film. La colonna sonora composta da Zimmer è quasi un album indipendente, capace di raccontare la sua storia di Paul Atreides e di Arrakis.