Sound of Metal. Un viaggio tra musica e silenzio
La vita può capovolgersi da un momento all’altro. Si finisce per trovarsi esattamente agli antipodi di ciò che aveva contraddistinto la propria esistenza. Anche solo una frazione di secondo può essere cruciale. Lo sa bene Ruben, batterista del duo Blackgammon formato con la sua ragazza Lou, protagonista del film Sound of Metal (2019) diretto da Darius Marder.
Una coppia che fa della musica una vera e propria ragione di vita, girovagando per gli Stati Uniti all’inseguimento della loro più grande passione. Ciò non deve sorprendere: sono molte le realtà musicali, soprattutto di nicchia, che si trovano in tale situazione, ma non tutte devono fare i conti con una problematica che suona come una disgrazia.
Ruben – interpretato da Rizwan Ahmed – poco prima di un live perde improvvisamente l’udito. Il disagio, inizialmente manifestatosi in forma non avanzata, diventa irreparabile nel lasso di poco tempo. L’artista si trova con le spalle al muro: cosa passa nella mente di una persona in questi casi? Si potrà mai giungere a una sorta di accettazione?
Tra perseveranza e paura
L’essere coscienti di un problema non significa accettarlo. I primi approcci sono complessi, vi è la lotta fra coraggio e paura che spinge l’essere umano a tentare di reprimere l’angoscia che lo tormenterà per lungo tempo. Questo è il processo che si verifica anche nella vita di Ruben: la paura di perdere la sua ragazza, nonché la passione per la quale vive, lo spinge a rigettare una nuda realtà ormai radicata dentro di lui.
Lou, conscia della situazione, decide di allontanarsi per spingere il suo uomo ad andare in un’apposita struttura per tossicodipendenti e sordomuti. Dopo un primo periodo contrassegnato da un ambientamento non semplice, Ruben riesce a interagire con le altre persone e divenire un riferimento. Il percorso di consapevolezza intrapreso, però, non colma quel vuoto lasciato dall’assenza dei Blackgammon.
L’idea del batterista, infatti, è quella di sottoporsi a un costoso intervento di istallazione di un impianto cocleare che lo spingerà a vendere tutti i suoi averi, compreso il suo camper. Nonostante i miglioramenti a seguito dell’intervento, il risultato non soddisfa Ruben che sperava in un recupero della situazione antecedente. In questo preciso istante la perseveranza si trasforma in rassegnazione. La paura lascia il passo a quella sensazione di sconforto divenuta insormontabile.
Ruben decide così di raggiungere Lou nella casa di suo padre in Belgio. La gioia nel ritrovarsi, però, sembra essere frenata da un problema che ha paralizzato ricordi, sentimenti e prospettive. Questa inerzia rappresenta la zona nevralgica nella vita del protagonista che, di fatto, è pronto ad accettare definitivamente sé stesso.
Il rumore del silenzio
In Sound of Metal c’è l’interazione, del tutto peculiare, fra il film e lo spettatore. In molte occasioni, infatti, i disagi vissuti da Ruben sono percepibili e spingono a un lavoro di immedesimazione. Il rapporto fra la perdita dell’udito e il batterista non lascia indifferenti: quelle precise sensazioni si insinuano nella testa di chiunque si cimenti in questa visione. Si tratta di passaggi non semplici e notevolmente incisivi. Ciò ha contribuito al perfezionamento di una pellicola dai grandi contenuti.
Sound of Metal è un concentrato di elementi utilizzati alla perfezione. La prova offerta da Ahmed è magistrale, con uno studio minuzioso del ruolo da interpretare. Il metal è un genere che, nel corso degli anni, ha conosciuto personalità dalla grande attitudine. L’attore di origine pakistana è riuscito nell’arduo compito di calarsi, perfettamente, in una realtà difficile da assimilare se non la si vive.
Il contrasto fra la problematica in questione e il genere suonato da Ruben è quanto di più accentuato possa esserci: da un lato la perdita dell’udito, con tutte le conseguenze che da essa derivano, dall’altro la musica metal e la vita di un batterista completamente sovvertita. Tutto ciò che aveva alimentato le sue giornate, dalla tecnica del doppio pedale agli scream di Lou, finisce improvvisamente senza speranza di poterlo recuperare.
Candidato a ben sei Premi Oscar, tra cui quello per il miglior sonoro, Sound of Metal è una scommessa vincente; adesso speriamo solo che l’Academy se ne accorga.