Spazio Oscar. Tra Il re leone e Rocketman, Elton John e l’importanza di un abbraccio
Buon compleanno, Sir Elton John! Settantaquattro candeline per il Rocket Man britannico, già vincitore di due Premi Oscar per la miglior canzone originale, nel 1995 e nel 2020.
“Devi solo ricordare chi sei e poi accettarlo” (Bernie Taupin, da Rocketman)
All’anagrafe Reginald Kenneth Dwight, Elton John è nato per fare la differenza. Una vita come intenso percorso di crescita personale e professionale, con accanto l’amico di sempre, l’autore Bernie Taupin. Alcuni ostacoli hanno interrotto la retta via (alcolismo, droghe e altre dipendenze), ma alla fine il Rocket Man ha ucciso in sé la persona che gli altri volevano che fosse, per diventare finalmente se stesso.
Il re leone, Can you feel the love tonight
And can you feel the love tonight?
It is where we are
It’s enough for this wide-eyed wanderer
That we got this far
Era il 1995 ed Elton John vinceva il suo primo Premio Oscar per Can you feel the love tonight de Il re leone, film d’animazione del 1994, diretto da Roger Allers e Rob Minkoff, prodotto dalla Walt Disney.
L’amore è il motore che muove l’azione, il perno intorno al quale ruota ogni attimo della quotidianità anche dell’istrionico Rocket Man. Nato in una famiglia di pura forma, il piccolo Reginald è alla ricerca della vera essenza. Gli adulti non sentono la voce che urla dentro di lui, eccetto la nonna, che guida il nipote verso la musica.
And can you feel the love tonight?, chiede nella canzone. Quell’amore che lui ha cercato per tutta la vita, trovandolo poi negli anni Novanta grazie all’incontro con il regista canadese David Furnish, produttore del musical biopic Rocketman, dedicato alla vita dell’artista britannico.
Rocketman, (I’m gonna) love me again
Sono passati venticinque anni da Il re leone ed Elton John riceve il suo secondo Premio Oscar per (I’m gonna) love me again di Rocketman, film del 2019 diretto da Dexter Fletcher.
Interpretato dal sorprendente Taron Egerton, la pellicola racconta l’infanzia, la giovinezza e l’ascesa al successo di Elton John. Delusioni, dipendenze e inganni, il tutto conduce alla sentenza: “Vorrei essere qualcun altro”. Quante volte ognuno di noi ripete dentro di sé questa frase, quante volte non ci si sente attori protagonisti della propria vita, liberi di decidere chi diventare.
I’m free, and don’t you know?
I’m gonna love me again
“Sono libero e non lo sai? Mi amerò di nuovo”, questo il proposito, questa l’esortazione per ognuno di noi. Rocketman, tra difesa dei diritti LGBTQ+ e tutela della libera espressione di sé, sprona a guardare l’altro dritto negli occhi e a imparare ad ascoltare il silenzio assordante dei pensieri.
Nonostante una madre troppo attenta alle apparenze e un padre dal cuore arido, Elton John riesce a conquistare il proprio posto nel mondo. Cresciuto in una famiglia incapace di dare amore, si ritrova a elemosinare dimostrazioni di affetto, apprendendo piano piano a sue spese a non essere arido come il padre, cui chiede implorante: “Quando mi dai un abbraccio?”.
I want love, but it’s impossible
A man like me, so irresponsible
A man like me is dead in places
Other men feel liberated
I can’t love, shot full of holes
Don’t feel nothing, I just feel cold
Don’t feel nothing, just old scars
Toughening up around my heart
“Non sentire niente, solo vecchie cicatrici irrigidirsi intorno al mio cuore“, canta Elton John in I want love. Le cicatrici sono i segni delle ferite del passato, tracce rimarginate ma memori di sofferenze che forse mai si dimenticheranno. Appartengono a ieri, però, e oggi è un altro giorno, un’altra possibilità.