“Does what it says on the tin” è il nuovo album strumentale di Geoff Westley
Geoff Westley è un peso massimo della musica mondiale, dagli anni Settanta quando inizia la sua brillante carriera di compositore e direttore musicale ci siamo abituati a vederlo muoversi abilmente dietro le quinte. Da oggi invece parliamo di lui come protagonista della scena in occasione della pubblicazione del suo album piano solo dal titolo Does what it says on the tin.
Geoff Westley – Piano Solo – Does what it says on the tin – questo il titolo per esteso – è una raccolta di quattro composizioni originali inedite registrate in Inghilterra presso la Menhuin Hall.
Le quattro composizioni (della durata fra i 10 e i 17 minuti) sono melodie che sanno far vibrare le corde dell’anima promettendo di coinvolgere anche l’ascoltatore meno avvezzo alle raccolte strumentali.
Geoff Westley ha uno stretto legame con l’Italia, non solo per le collaborazioni passate con i più noti volti della musica nazionale ma anche per il ruolo di direttore musicale ricoperto per ben due anni di fila al Festival di Sanremo come voluto da Claudio Baglioni che Westley ha affiancato sia per la 68/a che per la 69/a edizione del Festival.
«Il titolo dell’album riprende un’espressione molto utilizzata in Inghilterra sulle confezioni dei prodotti come garanzia che il prodotto sia esattamente ciò che è indicato sulla confezione» spiega il pianista. « Geoff Westley – Piano Solo – Does what it says on the tin è soltanto ciò che il titolo descrive, un disco di piano solo».
Negli anni Ottanta Geoff Westley ha avviato una lunga collaborazione, come arrangiatore e produttore, con alcuni fra i più noti artisti italiani. Il pianista è noto infatti per aver arrangiato due album storici della discografia di Lucio Battisti, ovvero Una donna per amico e Una giornata uggiosa. Per Claudio Baglioni invece Westley si è occupato dell’arrangiamento del fortunatissimo album Strada facendo. Anche Renato Zero, Laura Pausini, Fabrizio de André, Fiorella Mannoia, Mango, Fabio Concato rientrano tra le prestigiose collaborazioni del musicista con nomi di primo livello della canzone italiana. Non ultimo va citato anche Eros Ramazzotti che Westley ha arrangiato e diretto in occasione del Festival di Sanremo del 2016 quando Ramazzotti era ospite speciale.
Le capacità di polistrumentista oltre a quella di spaziare con disinvoltura fra generi diversi, sono i tratti distintivi di Westley che vanta una lunghissima e brillante carriera. Nato a Londra nel ’49, Westley si specializza in Flauto, Piano e Composizione presso il Royal College of Music. All’età di 23 anni prende la direzione del celeberrimo musical Jesus Christ Superstar nel West End. Successivamente è chiamato ad assumere la direzione musicale dei Bee Gees che accompagna nei loro tour mondiali per sette anni. Come pianista ed arrangiatore ha collaborato con Carpenters, Peter Gabriel, Phil Collins, Leo Sayer, Andrew Lloyd-Webber, Everly Bros, Vangelis, Gerry Goldsmith, Hans Zimmer, Marvin Hamlish e Henry Mancini, solo per citarne alcuni.
Per chi sarà dalle parte di Roma il prossimo 8 maggio, Does what it says on the tin verrà presentato con un concerto dal vivo presso l’Alexanderplatz Jazz Club.