Slittano le date italiane dei Kraftwerk, arrivederci al 2021

C’era da aspettarselo, ma ai tempi del Covid era inevitabile. Bisognerà aspettare aprile del prossimo anno per vedere live nel nostro paese i pionieri della musica elettronica.
Arrivederci al 2021
I tedeschi Kraftwerk rinviano le loro date ad aprile 2021. Le nuove date da segnare sono il 6 aprile al Teatro Regio di Parma (a recupero del concerto inizialmente previsto il 21 maggio), il 7 e 8 aprile al Teatro degli Arcimboldi a Milano (a recupero dei concerti inizialmente previsti il 25 e il 26 maggio) e poi il 10 aprile al Gran Teatro Geox di Padova (a recupero del concerto inizialmente previsto il prossimo 23 maggio). I biglietti già acquistati rimarranno validi per le nuove date.
Il tour 3-D atteso per questo mese slitta dunque al prossimo anno mentre salgono le aspettative per un live che si prospetta in pieno stile Kraftwerk: squisitamente multimediale oltre che segnato da una particolare miscela fra musica e arte performativa.
Le prevendite dei biglietti rimangono attive sui circuiti TicketOne e Viva Ticket per la data di Parma, sul circuito TicketOne per le date di Milano e sui circuiti TicketOne, TicketMaster e Fasticket per la data di Padova.
Un’influenza incisiva nella musica contemporanea
Non è un anno fortunato per il collettivo tedesco. Risale a pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Florian Schneider fondatore della band nel 1970 assieme al socio Ralf Hütter. La formazione è attualmente composta dallo stesso Hütter, Henning Schmitz, Fritz Hilpert e Falk Grieffenhagen.
Da sempre innovatori, fin dalla metà degli anni Settanta i Kraftwerk sono riconosciuti a livello mondiale per la loro rivoluzionaria musica elettronica, i loro paesaggi sonori e le originali sperimentazioni con la robotica e altre tecnologie. La loro visione avanguardistica fa della band uno dei pilastri imprescindibili della musica digitale del XXI secolo. L’interazione fra uomo e macchina è il focus non solo delle loro composizioni ma è anche il punto di partenza delle loro celebri performance dal vivo.
Negli ultimi anni, a partire dalla retrospettiva “The Catalogue” – ospitata nel 2012 al MoMA di New York – i Kraftwerk sono tornati alle proprie origini, alla scena artistica e musicale della Düsseldorf di fine anni ‘60. Alla serie di concerti in 3-D al MoMA sono seguite ulteriori presentazioni in tutto il mondo dalla Tate Modern Turbine Hall di Londra, fino all’Akasaka Blitz di Tokyo, passando per l’Opera House di Sydney e poi Berlino e ancora al Guggenheim Museum di Bilbao.
Nel 2014, il fondatore dei Krafwerk Ralf Hütter è stato insignito del Grammy alla carriera. Ancora nel 2018, i Kraftwerk si sono aggiudicati il Grammy per il miglior album di musica dance ed elettronica con “3-D The Catalogue”, una rivisitazione in chiave high-tech dei precedenti lavori della band.
L’influenza del collettivo tedesco nella musica contemporanea è stata incisiva. Pensiamo allo stesso David Bowie che proprio allo scomparso fondatore dei Kraftwerk dedicò V-2 Schneider, oppure ancora ai New Order (nati dalle ceneri dei Joy Division) che per voltare pagina attinsero ampiamente dall’elettronica del gruppo. Per non parlare poi degli anni Ottanta con i Depeche Mode, fino ai giorni nostri con i Coldplay, pensiamo al loro brano Talk basato su un campionamento di Computer Love.