Il rap al Festival di Sanremo è rappresentato da un solo artista
Al Festival di Sanremo di Claudio Baglioni sembrerebbe non mancare il rap, sulla carta, ma sul lato performance e stile l’unico a vincere e rappresentare il rap in tutto e per tutto è solo un artista.
Tra gli artisti che si sono fatti strada negli ultimi anni nella storia del Festival è quello dei rapper che, ormai, non sono più una novità nel parterre della gara sanremese. Quest’anno diversi i presenti rappresentati: Ghemon, Achille Lauro, Livio Cori, Shade, Briga, Boomdabash e Rancore.
Non trattiamo gli ex rapper proprio perchè “ex”.
Al netto di tutte le esibizioni, emerge una cosa molto importante, la maggior parte di loro purtroppo risulta molto “snaturato” dal “ruolo di rapper”, spostandosi verso uno stile più pop, cercando di essere forzatamente mainstream con un risultato di poca qualità. Il rapper sembra vivere un momento di smarrimento in gara vestendosi un po’ troppo pop. Ed è un peccato soprattutto per artisti come Achille Lauro, in gara con un pezzo completamente fuori dal suo mondo e banale.
Essere “sanremesi” e “radiofonici” al Festival di certo facilita la salita in classifica ma in questi casi non porta un vantaggio all’universo musicale dell’artista, si va fuori strada ed il pubblico se ne accorge.
Ma in mezzo a questo panorama c’è chi ha saputo fare bene.
Tra i rapper in gara però c’è un degno rappresentate del rap e lo troviamo in duetto con il brano “Argentovivo“, e si parla di Rancore, il Big svelato solo un mese fa durante gli ascolti dei brani alla stampa.
Rancore è l’outsider più interessante di questo Festival, ha creato una sintonia ed una messa in scena con Daniele Silvestri unica, comunicativa e di impatto.
Il suo non apparire nei nomi, nelle foto ufficiali, sembrerebbe dovuto ad un cambio in corsa del brano, o meglio, una modifica che ha portato Rancore a completare il pezzo con diverse strofe. Da lì la scelta di Daniele Silvestri di portare con sè il rapper sul palco del Festival.
Anche co-autore del pezzo insieme allo stesso Silvestri e Manuel Agnelli. Ha dimostrato di essere il perfetto complice, senza snaturarsi ed uscire dal suo mondo, Rancore è così anche nei suoi album.
L’ingresso di Rancore porta il rap al Festival in tutto e per tutto e ad altissimi livelli.