Il mondo Evergreen di Calcutta

Uno showcase in autogrill? Ebbene sì, ieri mercoledì 30 maggio, Calcutta ha regalato ai suoi fan uno showcase all’Autogrill Gallicano nel Lazio sull’Autostrada A1, uscita Fiano Romano-S. Cesareo. Si replica domani, venerdì 1° giugno, all’Autogrill Villoresi Est, sull’Autostrada A8 Milano-Laghi, dalle ore 19:00.
I due showcase sono nient’altro che un assaggio dei due attesissimi concerti estivi, il 21 luglio allo Stadio Francioni di Latina e il 6 agosto maxi concerto all’Arena di Verona. Posti in esaurimento per entrambi i concerti ed effetto sorpresa previsto per la presenza di ospiti speciali.
Quanto nessuno si sarebbe mai aspettato un concerto “indie” all’Arena di Verona! Ma chiamare Calcutta solo un cantante indie è ormai riduttivo. I suoi pezzi sono in rotazione fissa nelle radio, ogni suo evento live richiama folle di fan; dell’effetto-nicchia della musica indie è rimasto ben poco. Sono anni che, per parlare la lingua sanremese, Calcutta è tra i Big.
I due showcase non capitano a caso, ma arrivano per la presentazione e come preview live del nuovo album: Evergreen, pubblicato lo scorso 25 maggio. Il colore verde a contraddistinguere il titolo e una copertina decisamente country e bucolica.
Evergreen era stato anticipato da tre singoli, Orgasmo uscito a dicembre, Pesto a febbraio e da ultimo Paracetamolo, che, uscito il 16 maggio, ha anticipato di pochissimi giorni la pubblicazione dell’album. Quanto sia radiofonica Paracetamolo ce ne stiamo accorgendo in questi giorni; non ci stupiremmo di averla tra le hit dell’estate.
L’album è stato prodotto da Paco Martinelli e Andrea Suriani, tastierista de I Cani e fonico di Cosmo e pubblicato con Bomba Dischi, casa discografica ormai affermata sul mercato musicale, che sforna talenti su talenti. Registrato presso l’Alpha Dept. Studio a Bologna e lo Studio Nero a Roma, Evergreen ha anche visto la collaborazione di Francesca Michielin come corista nelle tracce Kiwi e Hübner.
Tra le tracce del disco ce ne sono alcune “vecchie”, per così dire, nel senso che circolavano già come registrazioni audio di spezzoni live di Calcutta. Si tratta, infatti, di pezzi presentati live uno o due anni fa, quando erano ancora in fase di elaborazione. Parliamo di Kiwi, la canzone che Calcutta diceva di non riuscire a finire; Saliva, che era su Youtube e Briciole che, stando alle dichiarazioni del cantante, doveva essere già in Mainstream.
Evergreen è un bell’album e per certo non ci lascia scontenti del buon Edoardo. È vero, le aspettative erano alte, soprattutto dopo due singoli forti come Orgasmo e Pesto. Calcutta non ha deluso le previsioni di chi si attendeva da lui un album all’altezza di Mainstream.
Se Forse era l’album intimistico, quello suonato quasi tutto chitarra e voce e con pochi effetti, che sembrava fatto per essere suonato così da non farlo mai ascoltare da nessuno, Mainstream ha rappresentato la consacrazione di Calcutta e il suo sorgere come fenomeno. Di Mainstream ci hanno colpito i testi, le parole, quelle frasi che ancora oggi canticchi. “E allora dimmi che cosa mi manchi a fare?”. “Pesaro è una donna intelligente”. “Leggo il giornale c’è Papa Francesco/ e il Frosinone è in serie A”. “Ho fatto una svastica in centro a Bologna/ ma era solo per litigare”. “Suona una fisarmonica/ fiamme nel campo rom/ tua madre lo diceva non andare su youporn”. I testi di Mainstream li abbiamo amati e poi la musica veniva di conseguenza, la musica, tutto sommato, ci accorgevamo dopo di quanto fosse giusta per quei testi.
Nonostante di Evergreen già ricordiamo “We deficiente” e “Sento il cuore a mille”, in questo album è accaduto qualcos’altro, almeno alle orecchie di chi scrive. In Evergreen si ascolta una musica nuova, più ricercata, più elaborata. In questo nuovo album le tracce arrivano prima musicalmente, solo dopo a livello testuale. Ci sono dei pezzi come Kiwi (per chi scrive, il pezzo più riuscito di tutto l’album), Nuda Nudissima, Briciole e Saliva, in cui testo e musica formano un equilibro perfetto. Paracetamolo, invece, è uno di quei pezzi il cui testo lascia un po’ a desiderare ma la musica va, è forte, te la ricordi e te la canticchi lo stesso.
Immancabile la vena nostalgica di Calcutta, ma in questi brani lo troviamo un po’ più mordace, un po’ più, oserei dire, sicuro di sé. Se non lo fa il personaggio, che sembra sempre quasi capitato lì sul suo palco per puro caso, lo racconta la sua musica, ne parlano questi nuovi brani della sua crescita come artista. I pezzi di Evergreen sono senz’altro pezzi più maturi, più disinibiti, più disinvolti, ma sempre dolcemente assorti.
Ad ogni modo Evergreen ci è piaciuto e lo ascoltiamo. Bravo Edoardo!
Ricordiamo le date:
21 luglio allo Stadio Francioni di Latina
6 agosto all’Arena di Verona
Info Prevendite: http://bit.ly/2F5vyNW