52 anni di “Pet Sounds” e il Mozart del rock li festeggia anche in Italia

“In qualche modo è stato il mio album, certo, dei Beach Boys ma anche un’opportunità per esprimere me stesso completamente”. Forse è questo il segreto di un disco che conserva il suo significato nel tempo, l’onestà espressiva che l’ha generato. Brian Wilson commentava così il 16 maggio scorso l’anniversario dell’uscita di “Pet Sounds” l’album capolavoro della band californiana che Wilson fondò nel 1961 e di cui fu indiscusso genio creativo.
Se poi la sincerità si mescola alla capacità compositiva questa genera la musica che ispirò anche i Beatles e che 52 anni dopo risuonerà dal vivo al Teatro Antico di Taormina dove il fondatore dei Beach Boys farà tappa l’11 agosto per un’unica data italiana. L’ultima volta che passò per il nostro paese fu l’anno scorso quando con il suo show concluse l’Umbria Jazz 2017.
Dopo l’uscita dell’album che non può mancare sul vostro scaffale dei classici del rock, iniziò un periodo durissimo per Wilson, segnato da un tracollo psicofisico che combinato a tensioni interne alla band determinò il tramonto del progetto successivo “SMiLE” che vide la luce solo 44 anni dopo nel novembre del 2011 all’interno di un cofanetto antologico. Un tempo di attesa lunghissimo durante in quale si svilupparono miti e leggende che lo resero una sorta di disco maledetto.
Se andiamo a vedere che cosa accadeva in quel 1967 possiamo dire che il colpo di grazia alla crescente depressione di Wilson lo diede l’uscita di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band“ dei Beatles la cui competizione non oltrepassò mai il limite impedendo manifestazioni di reciproca stima tra le band.
Lo stesso Paul McCartney ha definito “Pet Sounds” il suo album preferito di tutti i tempi e “God Only Knows” una delle più belle canzoni mai incise fino a quel momento. Sono tanti altri gli artisti che hanno sempre riconosciuto Wilson come un musicista degno di essere celebrato. Nel 2001 a Radio City Music Hall in “An All Star Tribute” artisti del calibro di Elton John, Billy Joel, Paul Simon, Carly Simon, David Crosby, Vince Gill, Jimmy Webb e George Martin si riunirono per rendergli onore.
Quest’anno Wilson spegne 76 candeline e si gode la sua rinascita artistica iniziata negli anni Novanta dopo essere riuscito a recuperare la vitalità anche grazie alle cure della seconda moglie. Ciononostante non nega che il rapporto con il live sia difficile, il palco lo stressa ancora come ha sempre fatto in passato ma l’atteggiamento è positivo e tipico di chi è consapevole che l’alternativa al tour sarebbe stare a casa a guardare la TV dunque non da prendere in considerazione.
Molto meglio macinare un live dietro l’altro dal 2016 anno del 50° di “Pet Sounds” riproponendo i ritornelli pop che hanno segnato gli anni ’60 e le armonie vocali alla Four Freshmen che sempre hanno ispirato il Mozart del Rock.