Colombia. Il Presidente Gustavo Petro inaugura la COP16
Con un discorso incentrato sui benefici naturali della Colombia e su quello che, a suo parere, dovrebbe essere l’uso dell’intelligenza artificiale nelle nuove generazioni, il Presidente della Repubblica Gustavo Petro ha aperto la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, COP16, che si sta svolgendo a Cali (Valle del Cauca) e che, con la presenza di oltre 12 capi di Stato, durerà fino al 1° novembre. Si tratta dell’evento ambientale più importante nella storia del Paese.
“Questo è il Paese della bellezza”, è stata la frase con cui il Presidente ha iniziato il suo discorso, sottolineando che la Colombia si trova, a suo avviso, nel ‘cuore del mondo’ in termini di diversità climatica e che lui, come ‘presidente del cuore del mondo’, concetto coniato dalla comunità Tayrona, presente nella Sierra Nevada de Santa Marta, ha deciso di ‘lottare per la vita’ e per qualsiasi pratica che vada contro questo postulato, incentrato sulla conservazione del pianeta.
Uno dei temi su cui ha posto l’accento nelle sue dichiarazioni era allineato al ruolo preponderante che le nuove tecnologie avrebbero avuto in mezzo alla realtà che viviamo in questi tempi. Gustavo Petro ha poi attribuito la responsabilità dei danni climatici sui “ricchi megapotenti”, che sognano – nella sua concezione – di essere “proprietari di reti e intelligenze senza vita e di fuggire su Marte con le loro navi da sogno, mentre lasciano la loro colpa sulla terra distrutta”; una chiara allusione a Elon Musk: proprietario di X, e dell’azienda Tesla, nonché dei suoi piani spaziali.
Nel lungo discorso, il presidente colombiano ha parlato di come l’accumulazione del capitale, la crescita del profitto, porti “alla fine della vita se il suo impulso è generato da petrolio, carbone e gas”. E ha parlato di come il carbonio sia “la base della morte generalizzata”, motivo per cui ha proposto di effettuare una serie di compensazioni, a fronte della rottura di questi due aspetti, al delicato ma fondamentale equilibrio dell’esistenza: il clima.
A sua volta, ha parlato del ruolo della cultura e della politica in questa discussione e di come, dal suo punto di vista, il capitale debba essere “decarbonizzato”. La “rivoluzione globale dell’umanità” dovrebbe essere incentrata sulla vita e con una dura critica al sistema capitalista e al neoliberismo; un cambio di paradigma che si impone di fronte alle sfide che il cambiamento climatico porta con sé.