Lettere da Singapore
Il mondo salvato dai ragazzini
27 Dicembre 2021

Lettere da Singapore

di Redazione Bambini

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In occasione delle feste natalizie quale speciale occasione se non quella di conoscere un Natale tanto lontano da noi, quello che si festeggia a Singapore?

Di seguito a corredo dello speciale reportage sulle feste locali della nostra reporter Benedetta ci saranno i confronti con il Natale italiano arricchiti in particolare dal racconto romano del nostro redattore Riccardo, e dalle tradizioni napoletane seguite da Lorenzo.

Questa volta vi voglio raccontare del mio strano Natale a 32°.

Nel periodo natalizio tutti gli espatriati tornano nei loro paesi, quindi Singapore si svuota.

Ma l’atmosfera natalizia è presente sin dal mese di ottobre con la città tutta addobbata di luci, alberi e musiche e con i mercatini tipici di dolci e giochi.

Anche nelle scuole da inizio dicembre i cori natalizi e le recite riempiono i calendari giornalieri.

Ma qui le feste hanno un altro significato rispetto al nostro, il Natale è solo una festa commerciale e consumista.

Le persone del luogo si scambiano regali e organizzano cene, senza alcun riferimento al natale cristiano.

Questo fa parte della tradizione di Singapore in cui le festività di tutte le diverse nazionalità vengono celebrate. Ad esempio il Deepavali, che è una festa indiana che rappresenta il giorno della luce, si celebra a novembre; a febbraio è molto importante il capodanno cinese visto che il 75% della popolazione è di questa nazionalità.

In sostanza il Natale viene festeggiato senza che nessuno ne sappia il vero significato. Infatti in giro non ho visto presepi o comunque immagini religiose.

Nelle vie dello shopping gli adulti fanno file interminabili per farsi selfie davanti a renne finte o babbi natali con gli occhi a mandorla. Queste mode secondo me dipendono dal cinema americano, ad esempio molte persone del posto credono che alla vigilia di Natale da noi si mangi il tacchino ripieno di castagne come si vede nei film. Quando ho detto che da noi il cenone è a base di pesce è sembrato strano.

Però mi fa piacere tutta questa aria di festa e il fatto che ovunque vado tutti mi dicono: “Merry Christmas!!”. Non è come stare a casa, però mi fa sentire meno sola. Poi manca il freddo! E’ strano vedere ovunque immagini della Lapponia ma indossando le infradito….di sicuro un Natale così strano me lo ricorderò…il mio primo e unico Natale TROPICALE!!!

Benedetta Luciani, 12 anni

Il Natale è la festa più attesa dell’anno, ogni paese del mondo ha le proprie tradizioni. In Italia si respira l’aria natalizia  dall’8 dicembre, giorno in cui in tutte le case si fa l’albero ed il presepe.

A Roma le strade principali vengono illuminate e addobbate, le vetrine dei negozi sono scintillanti e tutti  vanno alla ricerca dei regali per parenti ed amici. E’ consuetudine per i romani, ma anche per gente di tutto il mondo, visitare il presepe e l’albero di piazza San Pietro, quest’anno arriva dai boschi del Trentino, precisamente da Andalo ed è decorato da 600 palline di legno scolpite a mano mentre il presepe è stato donato a Papa Francesco da una comunità peruviana. Anche a piazza Venezia c’è un grandissimo albero, a volte a causa di determinate caratteristiche gli è stato attribuito dai romani un soprannome come ‘spelacchio’ o ‘spezzacchio’, questa cosa mi fa sorridere, io ci vado ogni anno insieme alle mie cugine a vederlo.

Mio padre mi racconta sempre che quando era piccolo tutti gli anni andava a piazza Navona dove c’era un bellissimo mercatino e si potevano acquistare dolci e personaggi per fare il presepe, ora non si fa più forse a causa della pandemia.

Mi accorgo che sta arrivando il natale perché ogni anno le mie nonne preparano un dolce tipico natalizio fatto con la frutta secca che si chiama panpepato o pangiallo.

Mi accorgo che sta arrivando il natale perché i miei genitori riempiono un barattolo di monete per giocare tutti insieme a tombola o a carte durante le feste.

Mi accorgo che sta arrivando il natale perché in tv ci sono tantissimi film natalizi anche vecchi che è sempre bello vedere con tutta la famiglia accomodati sul divano a mangiare torrone e panettone.

Il natale vuol dire soprattutto casa e famiglia riunita, confusione e allegria, tanti cibi tradizionali come le frittelle e le costolette e per me e mio fratello correre verso  l’albero appena svegli per vedere se ci sono regali, per me è un periodo magico!

Riccardo Necci, 10 anni

Il Natale a Napoli è un po’ commerciale prima del 21 perché si comprano tant regali per amici e parenti e si pensa principalmente a questo, poi dopo qualche giorno si inizia a celebrare di più Gesù Cristo. Una tradizione tipica è andare nelle chiese e partecipare ai canti natalizi e al teatro di Raffaele Viviani. Mia madre mi racconta spesso che la gente tutta incappottata per il gelo entrava in chiesa e nonostante il freddo restava a guardare quei meravigliosi spettacoli, come la Gatta Cenerentola. Un’altra  tradizione è di andare il 23 notte in tutte le pescherie di Napoli che restano aperte fino all’alba a guardare o comprare i pesci tradizionali come il baccalà, l’anguilla o le vongole.  Io vivendo a Roma e volendo festeggiare a Napoli con la mia nonna i miei zii, mio cugino e i miei genitori aspetto  il 22 dicembre (l’ultimo giorno di scuola) e poi parto.

A casa mia di solito mangiamo al cenone di Natale gli spaghetti con olive, capperi e pinoli che sono buonissimi e il baccalà fritto e l’insalata di rinforzo. Mentre per dolce si mangiano gli struffoli sono tipici della Città e consistono in tantissime palline fatte con un impasto dolce imbevute nel miele insieme alla frutta candita. E poi sopra vengono sparsi dei colorati confettini di zucchero.

Per me il Natale significa speranza ,voglia di essere più affettuosi e stare in famiglia e con gli amici.

Lorenzo Cifuni, 10 anni