L’inferno nei Caraibi

Isola di Haiti- il 16 ottobre scorso un gruppo armato ha sequestrato diciassette persone, missionari statunitensi, un canadese e tre bambini che tornavano da una visita a un orfanotrofio nella periferia della capitale.L’isola vive un fortissimo stato di tensione e di grande povertà da anni a causa di terremoti e instabilità politica, poi la situazione è gravemente precipitata da quando il Presidente haitiano Jovenel Moise è stato assassinato lo scorso luglio da un commando armato di 28 persone.
I nostri redattori Riccardo e Lorenzo spiegano tutti i dettagli

«Nel mar dei Caraibi, in America Centrale c’è un’isola bellissima ma che ha tantissimi problemi. Si chiama Haiti ed è uno dei paesi più poveri al mondo e inoltre viene spesso colpito da catastrofi naturali come terremoti e uragani. Il paese è talmente povero che le persone vivono nelle baracche, nella sporcizia, non hanno acqua per lavarsi e la gente si ammala per infezioni come il colera che è una malattia che qui da noi esisteva tanto tempo fa, lì farsi una doccia è un lusso invece per noi che viviamo nel benessere a volte è solo una scocciatura, ci sono problemi di sanità e non ci sono ancora i vaccini per il covid 19. I bambini non possono andare a scuola e questo è terribile. C’è anche tanta violenza, infatti il Presidente Jovenel Moise è stato assassinato nella sua casa da una banda di uomini armati fino ai denti, inoltre c’è una gang che terrorizza tutti, è la gang 400 Mawozo. Poco tempo fa questo gruppo di uomini malvagi ha sequestrato 17 persone statunitensi e canadesi e anche qualche bambino per chiedere un riscatto.

Spesso povertà e violenza sono legate perché le persone povere sono disperate e allora per ottenere qualcosa usano la violenza, così iniziano le guerre civili che sono guerre tra gli abitanti di uno stesso Stato. Questa gang di Haiti la possiamo paragonare ai ragazzi bulli che prendono in giro i compagni e gli rubano la merenda, soltanto che sono degli adulti armati e pericolosi. Trovo assolutamente intollerabile che un paese venga comandato da una gang di criminali, tutti i paesi dovrebbero avere un governo che faccia rispettare le leggi della Costituzione che ho appena iniziato a studiare a scuola.
Io e i miei amici abbiamo organizzato un mercatino per vendere dei lavoretti fatti a mano da noi e una parte del ricavato abbiamo deciso di donarlo in beneficenza e quindi vorrei chiedere ai capi di Stato dei paesi più ricchi di donare qualcosa ai paesi più poveri, di costruire case e scuole, di arrestare i criminali, di inviare dei medici per curare i malati.

Quando sarò grande vorrei andarci ad Haiti sperando di non trovare la situazione che c’è oggi.»
Riccardo Necci, 10 anni
«Haiti è un’isola che si trova nei caraibi, in America. Ad Haiti c’è tanta violenza da quando è stato ucciso il presidente e inoltre ci sono spesso terremoti e maremoti e tanti altri disastri naturali. E come se non bastasse girano tante malattie pericolosissime come il colera. Quindi tra violenza, catastrofi ambientali e colera è una quisquiglia (purtroppo) morire.

Peccato che si trovino in questa situazione perché pochi anni prima si era vista un’idea geniale, un po’ disgustosa ma geniale cioè di usare le feci umane per rendere fertile il terreno arido. A capo di tutto questo c’è la SOIL composting. Trasformando le feci in terreno lo possono vendere veramente a poco agli abitanti di Haiti e in questo modo i loro terreni sono pieni di verdure e frutti.

Gli italiani invece hanno progettato e inventato per loro le cucine solari (presentato a Expo 2015). Sono delle cucine che si accendono con la luce solare trasformandola in energia termica per ridurre l’utilizzo della legna. Secondo me sia l’ idea delle cucine che l’idea di trasformare le feci umane in terreno sono delle idee essenziali per la loro vita quotidiana così difficile e sono molto utili anche perché non fanno male al terreno e non inquinano.»
Lorenzo, 10 anni