Si ricomincia ragazzi, bentornati e mano alle penne!
La rubrica riapre lo spazio dedicato alle vostre voci, naturalmente nello stile di Due Righe.
Per ricominciare abbiamo scelto un argomento che da mesi i ragazzini sentono e leggono su tutte le prime pagine dei loro e degli schermi dei più grandi, un commento di pura attualità e davvero in prima linea definito da due parole semplici: corridoi umanitari.
Il primo articolo ha sempre il sapore di un esame di fine corso: il giorno dopo una festa, il giorno prima un incubo. Chiunque sia diventato giornalista ricorda perfettamente il suo primo pezzo. Invito a tal proposito i nostri redattori e tutti i nuovi bambini che stanno per iniziare a dar voce alle notizie di raccogliere il senso delle parole di un cronista del tutto speciale:
“Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci”.
Ernest Hemingway

Secondo me l’idea dei corridoi umanitari è un’ottima idea così le persone che si stanno dando da fare per dare una buona vita a tante famiglie in pericolo possono salvarne più e più alla volta, in breve tempo e le aiutano a farle lavorare e ad andare a scuola per farli riabituare alla vita che dovrebbero avere normalmente, invece di provare a scappare inutilmente dai talebani.
Se dovessi convincere le persone disinteressate dall’argomento umanitario, proverei a invitarli a prestare più attenzione e gli direi: “guardate che di questo passo i talebani prenderanno il controllo di più nazioni e probabilmente pure della nostra, quindi se proprio volete farne un punto di vista egoista potete pensare che tutto potrebbe recare danni, persino a voi.”
Se dovessi provare a spiegare ai miei amici cosa sono esattamente i cosiddetti corridoi umanitari gli direi che sono degli aerei con delle persone all’interno che aspettano l’arrivo delle famiglie afghane che stanno in pericolo per salvarle e portarle molto velocemente nei paesi (come l’Italia) dove la guerra non c’è e non ci sono nemmeno i talebani.
Lorenzo, 10 anni, Roma