Stati uniti: Washington pronta per il secondo giuramento di Obama
Il podio posto sulla facciata Ovest del maestoso Capitol è pronto. I 15 000 dell’organizzazione hanno ricevuto il loro cappello rosso con la scritta “Inauguration 2013”. Washington D.C si prepara dunque a quello che sarà certamente una grande festa, anche se non sarà paragonabile a quella del 2009 nella quale accorssero circa 2 milioni di persone.
Il 44° Presidente della storia degli Stati Uniti rieletto nel novembre del 2012, può appparire tuttavia non coerente nel festeggiare la propria rielezione. “Perché una seconda cerimonia di investitura ?”, si chiede Sally Quinn nel Washington Post. Perché è ciò che prevede la Costituzione dei padri fondatori, eletto o rieletto, il Presidente deve prestare il giuramento il 20 gennaio. Questo giorno capita di domenica e la cerimonia si effettuerà in privato, nel salone blu della Casa Bianca. Il nuovo eletto ricomincerà lunedì, la mano sulle bibbie di Lincoln e di Marthin Luther King, prima di indirizzarsi alla nazione e di scendere nella Pennsylvania avenue.
Secondo mandato, tradotto come “seconda opportunità” dalla saggezza popolare. Il secondo discorso inaugurale è una delle ultime occasioni per un Presidente di imprimere la propria persona nella storia. Barack Obama dovrebbe ricordare il cammino percorso e fissare nuovi obiettivi. Promesse mantenute: nel mese di gennaio del 2009, vi erano 139 000 soldati in Iraq, ne restano oggi 200. Il tasso di disoccupazione era del 7,8%. E rimasto allo stesso livello dopo aver raggiunto il 10,2% nell’ottobre del 2009. Ma il debbito pubblico che era di 10 600 miliardi di dollari, oggi è aumentato considerevolmente a 16 400 miliardi; 46 miliardi di Americani vivono sotto la soglia della povertà, circa 3 milioni in più. In quattro anni, il Down Jones è aumentato del 70% e rimangono 66 000 soldati in Iraq che nel 2009 erano circa 34 000.
L’attuale Presidente stima di aver vinto comodamente le elezioni del 6 novembre con il 50,96% delle preferenze anche se la maggior parte dei suoi predecessori, non ha superato il dato della sua prima elezione ovvero il 65,6 milioni di preferenze contro il 69,5 milioni del 2008.
Prima della sua elezione, Obama ha ampiamente dimostrato di essere effettivamente pronto ad affrontare la NRA, la lobby sulle armi da fuoco, così come il deficit del debbito pubblico. I sondaggi sembrano essere dalla sua parte, senza aver l’entusiasmo diffuso nella presidenza Clinton, gli Americani accreditano con il 52% di opinioni favorevoli l’attuale Presidente, la sua grande forza è stata stimata con la sua capacità di porsi contro la crisi un pò come fu per il Presidente Reagan.
Nel 2009 Obama si mobilitò per la riforma sanitaria, ora sceglie la negoziazione, la sua organizzazione è stata inclusa nel Comitato nazionale del Partito democratico (DNC). Il Presidente originario dell’Illinois ha scelto di applicare il proprio programma indirizzandosi direttamente agli americani by passando Washington. L’ordine del giorno nella capitale americana ovviamente è il segno storico che lascerà Obama ma comunque vadono nelle cose, l’uomo che ha saputo ridare fiducia all’America con l’audacia della speranza è già nella storia insieme al mito di Jefferson e di Lincoln.