Francia senza tregua. Un uomo estrae il mitra colpendo due agenti municipali, la donna è morta
PARIGI — Mentre la macchina con a bordo i due presunti terroristi della strage al giornale satirico «Charlie Hebdo» viaggia in direzione Parigi, un’altra sparatoria questa mattina ha seminato morte e paura.
Siamo a Montrouge, sud di Parigi, vicino alla Porta di Chatillon. Due agenti sono intervenuti in seguito ad un incidente che vedeva coinvolta una Clio grigia; purtroppo una vigilessa è rimasta uccisa mentre il suo collega è stato ferito in modo grave. I due agenti stavano effettuando i controlli quando ad un tratto uno dei due uomini a bordo è sceso estraendo un mitra e facendo fuoco su di loro, per poi scappare in metropolitana. L’altro è ora in stato di fermo e si tratta di un cinquantaduenne nordafricano già noto alle forze dell’ordine. Al momento della cattura indossava un giubbotto antiproiettile, aveva la testa rasata, ed era vestito di nero. Non sembra per ora che questo episodio sia collegato alla strage di «Charlie Hebdo». Il Ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha comunque immediatamente lasciato una riunione d’emergenza all’Eliseo per recarsi sul luogo della sparatoria, dove era già presente un ingente dispiegamento di poliziotti e mezzi di soccorso.
«La Francia è stata colpita al cuore», come ha detto il Presidente Hollande, e sembra che i colpi al cuore non siano ancora finiti in un momento delicato e critico, dove tutti gli accessi alla capitale francese sono stati bloccati dalle autorità, con il palazzo dell’Eliseo blindato da ingenti forze dell’ordine. Allerta massima e costante ormai. Stamattina, in seguito al nuovo episodio, sono state infatti mandate delle e-mail a tutti i dipendenti delle aziende che hanno la sede alla Défense, periferia ovest di Parigi, per invitarli a non uscire dagli uffici per la presenza di un uomo armato in quella zona. Si chiamano attacchi terroristici appunto per questo, oltre alla morte seminano terrore, il panico crescente di venire barbaramente e vigliaccamente colpiti, la sensazione che nulla e nessuno sia più al sicuro, che non ci siano limiti e certezze. Non più Paesi lontani dove la marcia degli estremisti islamici è quotidiana, dove la libertà è in costante rischio e bilico, dove si deve lottare porta a porta per non farsela strappare. Ormai la paura dilaga e sconfina, crescendo anche qui. L’attacco in Francia è un attacco a casa nostra. Già il reclutamento dei miliziani dell’ISIS aveva impresso in modo molto chiaro che l’occidente è coinvolto in prima persona, che tanti, moltissimi partono da qui, cresciuti ed educati in un contesto differente eppure l’estremismo sta mettendo radici. Il rischio è che diventi sempre più quotidiano il dover farci i conti con questo terrore. Stanno iniziando a circolare vademecum dove si spiega come comportarsi in caso di attentati, segnale di quanto ormai non si possa tonare indietro ma solo capire come andare avanti.
Paola Mattavelli
8 gennaio 2015