Siria, Homs: oltre 120 morti in 24 ore
Mentre gli “Amici della Siria” ieri hanno cercato di “trattare” per giungere ad un compromesso, ad un piano per mettere fine alle violenze nel paese mediorientale martoriato dalla repressione di Assad da quasi un anno, ad Homs morivano oltre 100 persone.
Oggi nella Siria centrale si contano altri nove morti, ad Homs il sobborgo simbolo delle proteste contro il regime, Baba Amro, è ormai quasi ridotto in macerie, almeno cinque vittime oggi, centinai i bambini morti qui in questi mesi. Sempre a Homs si contano altri 4 morti nei quartieri di Khaldiyeh e Hamidiyeh.
I propositi degli “Amici della Siria”, le sanzioni degli Usa, dell’Ue ed ora anche della Lega Araba non fermano la “crociata” omicida per il mantenimento del potere di Assad.
Da giorni la Croce rossa sta provando a negoziare per ottenere almeno due ore di sosta (dai bombardamenti) si intende, per poter così soccorrere i più bisognosi di aiuto, ancora nessuna risposta. Il portavoce della Croce Rossa, Hicham Hassan, ha affermato: “Abbiamo riavviato trattative con il governo siriano e con l’opposizione allo scopo di continuare a evacuare tutti coloro che necessitano di aiuto. Auspichiamo di essere in grado di compiere molte più operazioni salva-vita, e speriamo di poter entrare anche oggi a Baba Amro”
Ad Aleppo, altra città simbolo delle proteste, oggi durante un corte al quale hanno partecipato oltre 4mila persone per chiedere democrazia, i soldati lealisti hanno aperto fuoco sulla folla.
Ieri il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, ha affermato che a Tunisi: “è avvenuto un concreto atto di solidarietà verso il popolo siriano”, fin ora però non sembra aver dato effetti significativi.
Enrico Ferdinandi
25 febbraio 2012