Siria, Homs bombardata: 21 morti, centinaia di feriti
Continua la repressione in Siria, continuano i bombardamenti a Homs e Hama mentre questa mattina nella capitale, Damasco, le forze di Assad hanno sparato sulla folla che stava partecipando ad una manifestazione contro il regime, quattro i feriti. Uno degli attivisti li presenti ha affermato: “nella piazza principale di Hajar al-Aswad c’erano centinaia di manifestanti quando all’improvviso le forze pro-Assad hanno iniziato a sparare tra la folla”.
Come detto proseguono i bombardamenti a Homs dove nelle ultime 24 ore si conta siano morte almeno altre ventuno persone ed il ferimento di altre 340. Ad esser maggiormente colpito è ancora il quartiere di Bab Amro, in queste ore sotto assedio a colpito da colpi di artiglieria. Secondo gli attivisti molte delle vittime qui sono bambini. Dopo le foto satellitari mostrate dall’ambasciatore Usa in Siria, Robert Ford, sulla pagina Facebook che ritraevano alcuni carri armati di Damasco intenti a bombardare la città oggi arrivano altre foto, diffuse da alcuni abitanti del quartiere di Homs grazie all’uso modem satellitari, dalle immagini si vedono le forze di Assad bombardare e sparare colpi d’arma di fuoco verso alcuni quartieri della città.
Intanto l’Unione Europea ha affermato per voce del commissario agli aiuti umantari, Kristalina Georgieva, di aver messo a disposizione: “tre milioni di euro per l’assistenza umanitaria alla popolazione siriana, anche per i rifugiati accolti nei paesi vicini”. La decisione è stata presa dopo un incontro con il sottosegretario generale dell’Onu Valerie Amos.
Georgieva ha poi precisato che: “L’Ue ha messo a disposizione tre milioni di euro sia per l’assistenza medica alla popolazione interna, sia per preparare l’assistenza umanitaria ai rifugiati nei paesi vicini. Per questo motivo ringrazio Turchia, Giordania e Libano per l’ospitalità e per il fatto che mantengono i loro confini aperti. L’assistenza umanitaria deve raggiungere la popolazione e mai essere politicizzata”.
Valerie Amos ha affermato: “Georgieva ed io siamo estremamente preoccupate per la situazione in Siria e le condizioni di sicurezza non ci consentono di avere un quadro chiaro”. Per lui questa è “una grave crisi dei diritti umani, che ha provocato una grande crisi umanitaria”.
La Russia nel frattempo conferma il suo appoggio al regime di Assad. Alexander Lukashevich, il portavoce del dicastero degli Esteri russo, ha difatti affermato che la sua nazione non ha nessuna intenzione di partecipare alla conferenza “Amici della Siria”, in programma il 24 febbraio in Tunisia: “Ufficialmente non siamo stati informati su chi prenderà parte alla conferenza né sull’agenda e soprattutto non è chiaro quale sia il vero obiettivo di questa iniziativa”.
Enrico Ferdinandi
21 febbraio 2012