Senegal arrestati tre giovani manifestanti
Tre leader del collettivo senegalese dei giovani “Y’en a marre” ovvero “ne abbiamo abbastanza” sono stati arrestati giovedì 16 febbraio a Dakar mentre tentavano di partecipare a una manifestazione vietata del governo. il leader tra i quali Simone e Kilifeu sono stati arrestati nel momento in cui, accompagnati da qualche decine di altri giovani del collettivo, tentavano di recarsi in Piazza dell’Obelisco dove numerosi poliziotti erano pronti per impedire un sit-in permanente contro la candidatura del capo di stato Abdoulaye Wade alle presidenziali del 26 febbraio.
La polizia dopo aver vietato il riunificarsi dei componenti del “ ne abbiamo abbastanza”, hanno colpito i giovani con lanci di gas lacrimogeni e gli arresti sono stati effettuati mentre tentavano di tornare. L’opposizione senegalese è stata chiamata di nuovo all’unione venerdì e sabato nel centro di Dakar, nonostante il divieto imposto dalle autorità, riconoscendo dei “contatti” con il governo. “Abbiamo deciso di tornare domani in Piazza dell’indipendenza, alle 15h00mn dopo la preghiera” ha dichiarato giovedì nel corso di una conferenza stampa Alioune Tine, coordinatore del movimento del 23 giugno (M23), che raggruppa opposizione e società civile. Lo stesso Tine ha inoltre dichiarato “ sabato noi torneremo sulla stessa Piazza dell’indipendenza a partire dalle 11H00mn. Sarà una giornata nazionale di azione in tutto il paese. Tutti i senegalesi cacceranno l’intruso”. Il presidente uscente Abdoulaye Wade che è in corsa per il terzo mandato alle presidenziali del 26 febbraio. Mercoledì una marcia del movimento M23, che riuniva centinaia di persone sulla Piazza dell’indipendenza, in prossimità del palazzo presidenziale nel pieno cuore della capitale, è stata investita dai lanci dei lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. La manifestazione è stata successivamente vietata dalla polizia. “ Gli argomenti giustificati dal ministero degli interni sono assolutamente incomprensibili (..) abbiamo rispettato tutte le procedure” ha sottolineato il coordinatore del movimento M23. Dal luglio 2011, tutte le manifestazioni sono severamente vietate in questa parte del centro città. L’M23 stima che questa negazione non sia applicabile nel corso di un periodo elettorale in virtù del fatto che la campagna elettorale è iniziata il 5 febbraio. Alioune Tine ha chiesto il sostegno e la presenza del presidente della commissione elettorale nazionale autonoma (Céna) in piazza dell’indipendenza perché “ i candidati possano svolgere normalmente la campagna elettorale”. Le richieste di autorizzazione per gli incontri di venerdì e sabato sono state depositate dal candidato Ibrhaima Fall. “ Occorre che i cittadini vengano a dire no all’abuso delle autorità, no alla violazione della costituzione, e esigere il ritiro incondizionato della candidatura del presidente Wade” ha ripetuto riaffermando la linea della non violenza del M23. Tornando agli incidenti di mercoledì, Alioune Tine ha “ condannato il dispiegamento eccezionale delle forze dell’ordine che hanno gasato l’opposizione allo scrutinio. La manifestazione era pacifica, ma la risposta del potere è stata completamente irrazionale e dettata dalla paura” ha ricordato parlando della polizia “ che è presente per difendere le leggi della repubblica e non per essere completamente strumentalizzata dal regime. Noi abbiamo certamente raggiunto il nostro obiettivo che era quello di marcia in Piazza dell’indipendenza”. Dei contatti sono stati intrapresi con il governo secondo un coordinatore del M23.
Manuel Giannantonio
17 febbraio 2012