Senegal: Due persone uccise nella manifestazione anti-Wade

Due persone sono state uccise lunedì a Podor, nella regione di Saint Louis, nel nord del Senegal e cinque feriti, nelle violenze scaturite nel corso di una manifestazione contro la candidatura del presidente Abdoulaye Wade alle presidenziali di febbraio. Degli sconti sono stati causati dai sostenitori del movimento del 23 giugno (M23, opposizione politica e società civile) che protestavano contro la candidatura di Wade e delle forze dell’ordine intervenute per regolare la situazione, causando sette feriti, di cui due morti all’ospedale, secondo quanto indicato da testimoni oculari, una fonte ospedaliera e una poliziesca.
Tra i morti ci sono un giovane manifestante di 17 anni e una sessantenne che si è trovato coinvolta nella manifestazione tornando dalla spesa. Le loro identità sono state confermate dalla polizia che ha precisato che il giovane è stato ucciso da un colpo di pistola che lo ha preso in pieno torace, immediati i soccorsi ma il ragazzo purtroppo è morto nell’ospedale di Ndioum ( circa 40 k a l’est di Podor), dove era stato evacuato. I due decessi e i cinque feriti sono stati confermati da una fonte ospedaliera secondo la quale i feriti sono sotto controllo medico”. Nessuna delle fonti ha precisato la natura delle ferite delle vittime. Il movimento del 23 giugno ha inoltre chiamato una riunione pacifica martedì 31 gennaio a Dakar contro la dittatura di Wade. Questo appello è stato lanciato il giorno successivo della conferma della candidatura del presidente Wade, 85 anni, al potere da dodici anni che si presente per il terzo mandato. Il movimento “M23” ha chiamato alla resistenza attiva contro questa candidatura. La manifestazione si è prevista per oggi nella stessa piazza in cui fu ufficializzata la candidatura di Wade e non è stata invece ufficializzata quella del cantante Youssu Ndour ( Famoso per alcune partecipazioni al Live Aid di Bob Gedolf e per aver scritto la canzone 7 seconds). Un poliziotto è stato ucciso e molti i feriti nel corso di queste violenze ma nessun bilancio è stato reso pubblico.
Manuel Giannantonio
31 gennaio 2012