Suu Kyi chiede la revisione della costituzione birmana
Aung Sann Suu Kyi capo dell’opposizione birmana, ha reclamato domenica delle modifiche della costituzione adottata dall’esercito nel 2008, nel corso della sua prima azione di carattere politico nel paese proprio dopo l’annuncio della sua partecipazione come candidata alle elezioni legislative parziali. Milioni di persone si sono recate nelle strade al grido di “Viva madre Suu!” mentre il suo corteo di macchine ha attraversato la regione costiera di Dawei, a più di 600 Km nel sud di Rangoun dove vive.
Il suo spostamento il quarto soltanto fuori da Rangoun da quando il regime ha messo fine agli arresti domiciliari ai quali è stata costretta. Suu Kyi sta progressivamente illustrando il proprio ruolo sempre più importante, che lei assume per il paese, un paese di 60 milioni di abitanti che escono dall’isolamento diplomatico con la progressione del proprio sistemo democratico. “ Alcune leggi sono degli ostacoli alla libertà e noi ci batteremo perché siano abrogate tramite la via legislativa” ha dichiarato Suu Kyi leader della Lega Nazionale per la Democrazia (LND) dopo aver incontrato dei responsabili della formazione politica della stessa lega. Il discorso pronunciato domenica ha conferito un panorama dei diversi impegni politici che intende assumere con la carica al parlamento se riuscirà ad ottenerla nelle elezioni previste per il 1° aprile. Ha inoltre spiegato che intende ottenere una revisione della costituzione del 2008, che ha conferito dei poteri estesi all’esercito, soprattutto la facoltà di designare i ministri, di controllare un quarto dei seggi al parlamento e in caso di situazione di emergenza di controllare totalmente il paese. “Dobbiamo modificare alcune sezioni del testo costituzionale” ricordando che la comunità internazionale è pronta a sostenere la Birmania non appena sarà innescato un processo di democrazia irreversibile, i conflitti tra l’esercito e le diverse organizzazioni ribelle che si battono per le minoranze etniche devono assolutamente essere risolti” ricorda Suu Kyi. Dei violenti combattimenti hanno avuto luogo recentemente nello stato di Kachin e altre guerriglie si sono verificate in altre regioni dopo la conquista dell’indipendenza nel 1948. Il paese resta avvolto da una violenza inaudita e le minoranze etniche sottoposte a pratiche disumane. Aung Saan Suu Kyi pone tra i suoi obiettivi proprio la risoluzione di una situazione umanamente insostenibile ma purtroppo persistente in questo paese un po’ dimenticato e a tal proposito ammette “ Non dobbiamo aver paura della diversità dobbiamo gioirne”. Un diplomatico presenta nella folla ha dichiarato che :” Tiene un discorso sempre più apertamente politico “ aggiungendo “ credo che sia il miglior discorso che abbia tenuto”. La leader dell’opposizione che ha 66 anni con i suoi alleati politici il 1° aprile si contenderà 48 seggi nel corso delle elezioni. Per molti in Birmania un grande cambiamento si è concretizzato per Aung Sann Suu Kyi il 19 agosto scorso quando è stato ricevuta dal presidente birmano, Thein Sein nella nuova capitale, Naypytaw, il capo di stato ha chiamato le riforme mentre Suu Kyi esprimeva il proprio sostegno al governo civile in atto da marzo. Per i suoi sostenitori Suu Kyi permetterà se eletta, di divulgare la voce della democrazia nel parlamento. Certamente potrà essere maggiormente efficace all’interno del parlamento. La Birmania attende dunque con trepida attesa le elezioni che si preannunciano già come storiche per il paese.
Manuel Giannantonio
30 gennaio 2012