Chavez riceve il “fratello” Ahmadinejad in piena crisi tra Iran e Stati uniti
Il presidente venezuelano Hugo Chavez, ha ricevuto nella giornata di lunedì Mahmoud Halmadinejad, nel primo giorno di una tournée del presidente iraniano nei quattro paesi latino Americani ostili agli Stati Uniti, in piena crisi con l’occidente per il suo piano nucleare. “ Sussiste la volontà di continuare a lavorare insieme per fermare la follia imperialista” che pretende di “controllare il pianeta” ha affermato Ugo Chavez, all’interno del palazzo presidenziale di Miraflores dove il presidente iraniano è stato accolto con gli onori militari.
“Oggi il popolo venezuelano e il popolo iraniano sono sul cammino della lotta contro l’egoismo e l’arroganza dell’imperialismo” queste invece le parole di Halmadinejad pronunciate durante la cerimonia ritrasmessa alla radio e alla televisione. Il presidente iraniano è arrivato a Caracas domenica, prima tappa di una tournée composta di cinque giorni che lo condurranno nel Nicaragua, a Cuba e sull’Equatore. L’obiettivo di questi viaggi è di rinforzare le relazioni tra la Repubblica islamica e questi paesi mentre le potenze occidentali accentuano la pressione sull’Iran perché rinunci al suo programma nucleare civile, in quanto sospettati di fabbricare clandestinamente la bomba atomica. Lunedì l’Iran ha annunciato il debutto dell’attività di arricchimento dell’ uranio nello stabilimento di Fordow, nel sud est di Teheran e la condanna a morte di un cittadino di nazionalità irano-americana, accusato di spionaggio. Gli Stati Uniti hanno condannato questo verdetto che ha inasprito i già difficilmente tesi rapporti tra le parti. A complicare la situazione, la richiesta dell’Iran di chiudere lo stretto strategico d’Ormuz che rappresenta il transito di circa il 35% del traffico petrolifero marittimo mondiale. Queste minacce hanno generato la promulgazione di una legge a fine dicembre da parte del presidente Obama, mirata a rinforzare le sanzioni previste contro il settore finanziario iraniano. L’Unione europea ha già comunicato che vieterà presto l’acquisto del petrolio iraniano. Il presidente iraniano è accompagnato in questo suo viaggio da una delegazione ministeriale: Ali Akbar Salehi (Esteri), Shamseddine Hosseini (Economia), Medhi Ghazanfari (Industria e commercio), e Majide Namjou (Energia). Prima della partenza Ahmadinejad aveva annunciato l’inaugurazione di alcuni progetti e firmato nuovi contratti con i paesi in cui si sarebbe recato. Gli Stati Uniti hanno chiesto a questi paesi di fare il loro possibile per ricordare al presidente iraniano che il cammino che ha intrapreso nei confronti della comunità internazionale è di natura errata. Hugo Chavez che gestisce comunque relazioni tese con Washington, ha affermato che le raccomandazioni degli Stati Uniti sulla natura dei legami intrapresi con l’Iran lo facevano ridere mentre l’Equatore ha ribadito che non devono dire agli Stati Uniti cosa fare. Domenica Washington aveva deciso di espellere il console venezuelano a Miami, Livia Acosta, perché presunta complice del progetto iraniano di attentati agli Stati Uniti nel 2007, secondo un documentario del canale ispanico Univision. Il presidente iraniano, oggi assisterà all’investitura del presidente rieletto del Nicaragua, Daniel Ortega, andrà successivamente a Cuba, dove presumibilmente incontrerà Fidel Castro, poi in Equatore per un incontro con Raffael Correa.
di Manuel Giannantonio
10 gennaio 2012