Nigeria, Boko Haram rivendica uccisione di 22 cristiani
Nigeria. Boko Haram, gruppo di fondamentalisti islamisti vicini ad al Qaeda, hanno quest’oggi rivendicato l’attentato che ieri sera ha causato la morte, nel nord del paese, di 5 cristiani, e la morte di altre 17 questa mattina. Si tratta di un duplice attentato, crudele in quanto prima sono state uccise 5 persone in un hotel, e poi ne sono state uccise altre 17 mentre quest’oggi stavano celebrando la veglia funebre delle vittime di ieri sera, morte nell’hotel.
Un residente della città di Mubi, dove è avvenuto l’attentato ha affermato: “Ieri sera è stato attaccato un hotel e cinque persone, tutte di etnia Igbo di fede cristiana, sono state uccise, e oggi alcuni amici e familiari di una delle vittime si sono riuniti nella sua casa per piangere la sua morte. Sfortunatamente alcuni uomini armati, non ancora identificati, sono venuti nella casa e hanno ucciso 17 persone”.
L’arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama, intervistato da Radiovaticana ha dichiarato: “Sono terribilmente triste, come tutti i nigeriani, musulmani e cristiani. Queste persone ammazzano i cristiani mentre pregano e fanno questo quasi ogni giorno. È un gravissimo peccato. Non so cosa possiamo fare adesso. Possiamo chiedere al governo di darci la protezione perché possiamo vivere serenamente e svolgere le nostre attività quotidiane in modo tranquillo. Questo gruppo fondamentalista non sa niente della sacralità della vita. A loro basta uccidere, distruggere e creare una grande divisione tra cristiani e musulmani. Questo è il loro obiettivo. C’è una grande paura perché la vita non è più normale. Non possiamo riunirci a pregare sia di giorno che di notte e questa una terribile barriera per noi e anche per il Vangelo. Siamo quasi in prigione ed è una cosa molto dolorosa». Il prelato assicura però che «il dialogo continua, i musulmani normali non vogliono ciò che sta accadendo. Dobbiamo continuare sperando che il dialogo porti frutti, e fare tutto il possibile per ostacolare le attività di questo gruppo”.
di Virginio Sapio
6 gennaio 2012