Filippine, tifone Washi: salgono a 1.000 le vittime
Filippine. Un tifone delle proporzioni di Washi non ha precedenti, la Protezione Civile locale ha comunicato che sono almeno 7.000 le case spazzate via dalle acque e dai venti, distrutte o danneggiate, la conta dei morti è drammatica: almeno 1.000 le vittime ufficiali fin ora.
Ad esser maggiormente colpite le 13 provincie del Sud del paese, 143.000 persone ora si trovano senza casa, cibo e riferimenti. Secondo gli esperti il tifone Washi nella giornata di venerdì ha portato, nel giro di 24, l’equivalente di piogge che generalmente cadono in un mese.
Un uomo, eroe, che si pensa abbia salvato almeno 200 persone “ospitandole” sul tetto della sua grande abitazione, Romeo Lozano il suo nome, ha affermato che la gente fuggiva dalle piene riparandosi sul suo tetto con una paura mai vista prima negli occhi.
La maggior parte dei danni si concentrano nelle province di Cagayan de Oro e Iligan, che si trovano sulla costa, sono difatti città portuali, in queste ore il governo sta organizzando le sue forze per creare delle fosse comuni per ospitare le centinaia di vittime non identificate. Polemiche fra i parenti dei dispersi che chiedono la governo di aspettare per permettere il riconoscimento dei corpi, ma per la sicurezza (per evitare epidemie) non sembra esserci per ora altra soluzione che quella delle fosse comuni. Ha confermato questa cosa anche il sindaco di Iligan, Lawrence Cruz, che ha affermato che le fosse comuni, in questo momento, sono necessarie per evitare la diffusione di malattie dovute alla decomposizione dei corpi.
Intanto il presidente filippino Benigno Aquino ha dichiarato lo stato di calamità nazionale.
La situazione è grave tanto che le autorità hanno chiesto urgentemente aiuti umanitari: cibo, indumenti ed assistenza di ogni genere per la costruzione di case di fortuna per i 47.000 sfollati sono il primo obiettivo. Già l’Unicef (efficienti suoi aiuti anche in Thailandia) si sta attivando per fornire aiuto ed inviare nelle zone colpite kit idrici, alimentari ed igienici.
di Enrico Ferdinandi
20 dicembre 2011